Jobs act: Cgil Calabria, “Governa alimenta l’ingiustizia”

lavoro
Catanzaro – “E’ un governo che alimenta l’ingiustizia, la diseguaglianza, la precarieta’ e il potere dei forti sui deboli”. La segreteria regionale della Cgil Calabria commenta con una dura nota l’approvazione dei decreti del Jobs Act da parte del Consiglio dei Ministri, annunciando la volonta’ di rilanciare la mobilitazione in Calabria e nel Paese. L’organizzazione sindacale afferma che “il giorno in cui Papa Francesco, dall’alto del suo magistero, richiama i cattolici all’ osservanza del rispetto e della dignita’ della ‘persona-lavoratore” e tuona contro il lavoro nero che mortifica la dignita’ ed e’ contro i valori cristiani, il presidente del Consiglio Renzi, con toni beffardi e “guasconeschi”, esalta l’eliminazione dell’ articolo 18 e annuncia la fine della precarieta’. Niente di tutto cio’ che dice Renzi e’ vero”. Secondo la Cgil calabrese, infatti, “non sono state eliminate le varie forme di lavoro precario, non e’ stato ridotta la durata del contratto a tempo determinato e manca l’introduzione della causale per il rinnovo, il contratto a tutele crescenti e’ privo della tutela dell’ articolo 18 e si autorizzano i licenziamenti collettivi e il demansionamento dei lavoratori. E’ un’autentica ingiustizia nei confronti dei diritti e delle conquiste del mondo del lavoro e nei confronti dei giovani, mentre – prosegue la nota – per quanto riguarda la copertura degli ammortizzatori sociali siamo alle solite promesse e presto ci accorgeremo degli effetti sociali disastrosi anche in Calabria”. La Cgil fa cosi’ sapere a Renzi che “continueremo la nostra battaglie per difendere i diritti e conquistarne di nuovi, contrastando le scelte compiute, battendoci per un nuovo Statuto dei diritti del mondo del lavoro. Anche in Calabria rilanceremo la battaglie contro le diseguaglianze e le ingiustizie e per un lavoro dignitoso, e per l’esercizio dei diritti sindacali nei luoghi di lavoro”. Rivolgendosi, invece, agli imprenditori il sindacato dichiara: “A coloro che volessero esercitare i licenziamenti collettivi promettiamo che troveranno dura opposizione da parte della Cgil. Questo governo e’ contro il mondo del lavoro, contro il Sud e la Calabria”.
“L’ultima legge di Stabilita’ – scrive l’organizzazione – conferma quanto da noi detto nei giorni scorsi: l’assoluta inconsistenza della delegazione parlamentare calabrese, la mortificazione della Calabria e anche della nuova Giunta regionale”. E tra gli esempi citati dal sindacato ci sono la vicenda della fondazione Campanella e della crisi della provincia di Vibo dove i lavoratori non sono pagati da 4 mesi, “mentre si e’ creata ad esempio una soluzione per la crisi della provincia di Venezia”. Ed ancora, “della ‘cabina di regia’ non si ha neanche piu’ il ricordo, a dimostrazione dell’azione propagandistica, unico merito che riconosciamo al presidente Renzi. Sulla sanita’ si sta giocando alla mortificazione, dopo annunci e “pacche sulle spalle” e alla umiliazione del presidente della Regione. Nei mesi scorsi avevamo avvertito il presidente Oliverio di evitare errori su questo terreno, purtroppo non ci ha voluto ascoltare e a oggi siamo alla completa paralisi, a una sua possibile mortificazione, e forse alla nomina di un Commissario ad acta inadeguato e soprattutto “ostile” al nuovo presidente. Sugli ammortizzatori sociali e sull’ impegno di Delrio di costruire un tavolo interministeriale – dichiara ancora la Cgil – se non si interviene presto rischiamo un vero e proprio dramma sociale e conflitti molto aspri. Abbiamo apprezzato e stiamo apprezzando lo sforzo che Oliverio sta facendo per mettere mano alle casse vuote e ai disastri lasciati dalla precedente amministrazione, ma ora e’ tempo di una svolta nel rapporto col Governo e con le diverse realta’ imprenditoriali e sociali della Calabria”. “E’ necessario andare oltre l’emergenza e la politiche delle toppe – dichiara il sindacato – e mettere in campo una azione di svolta per la crescita e l’occupazione e per il coinvolgimento di tutte le forze imprenditoriali e sindacali. E’ necessaria una svolta per il Sud per ridare dignita’ e forza ai bisogni della Calabria. La strada perseguita finora del rapporto esclusivo diretto col Governo e la delega alla rappresentanza parlamentare – conclude – non ha portato risultati, ne’ basta ingraziarsi il presidente del Consiglio, che promette certo e manca di sicuro”.