Porti: Costantino (Filt-Cgil), rioforma Delrio e’ confusa

Costantino-Nino-28-05
Catanzaro – “La riforma della portualita’ di Delrio e’ confusa e rischia di essere dannosa per i porti calabresi”. E’ il parere di Nino Costantino, segretario generale della Filt-Cgil Calabria. “In riferimento alle indiscrezioni circa il riordino delle Autorita’ portuali che il Ministro delle infrastrutture Delrio sta elaborando – afferma – e’ necessario innanzitutto verificare quali siano gli elementi innovativi per lo sviluppo, la tutela del lavoro, della sicurezza e della legalita’. Questo, per noi, e’ la prima questione da cui partire se si vuole dare concretezza e trasparenza ad un settore fondamentale, come quello della portualita’, asse portante di una parte rilevante dell’economia del Paese. Ci siamo battuti e ci battiamo, come in occasione dello sciopero nazionale dei porti dello scorso 6 marzo, contro la distruzione delle regole e della legalita’ nel lavoro portuale e contro la parcellizzazione e la concorrenza al massimo ribasso, a danno della sicurezza, delle garanzie di intervento in caso di emergenza, della professionalita’ e dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici. Nello specifico, – fa rilevare – noi pensiamo che per sviluppare seriamente i sistemi portuali e’ necessario rafforzare concretamente la logistica e che si punti a creare sufficienti condizioni infrastrutturali, oltre a garantire la capacita’ industriali dei retro porti. Cosa che, nel caso di Gioia Tauro e degli altri porti calabresi, non ci pare sia presente nelle indiscrezioni relative al Piano di Delrio ed alla volonta’ del Governo nazionale”.

“Il secondo interrogativo – continua Costantino – e’ relativo al fatto che i porti di Reggio e Vibo non fanno parte dell’attuale Autorita’ portuale: con la riforma Del Rio cosa succedera’? E soprattutto quali funzioni e ruolo potranno avere? Oltre a cio’, l’aspetto che ci preoccupa e’ anche la concentrazione dei poteri decisionali nelle mani del Governo che depotenzia, nella scelte di governance dei porti, le autonomie locali e il ruolo delle Regioni che, cosi’, vedrebbero molto ridimensionato il loro ruolo di attori fondamentali dello sviluppo territoriale. E’ una scelta, se confermata, che di fatto mortifica la capacita’ delle Regioni a determinare le scelte piu’ importanti sullo sviluppo produttivo e, come nel caso di Gioia Tauro, a definire soluzioni commissariali dettate dall’alto prive di alcuna natura manageriale e di competenza. I porti della Calabria, a cominciare da quello di Gioia Tauro, hanno bisogno di investimenti pubblici importanti, a cominciare da un moderno sistema infrastrutturale e da decisioni coraggiose, come la ZES, che fino adesso questo Governo ha negato. Riteniamo, invece, sensato l’accorpamento del porto di Messina, anche se puo’ risultare improduttivo e poco utile al sistema portuale dello Stretto e della Calabria non aver inserito gli altri porti della Sicilia Orientale. Per tutto cio’, – conclude – continuiamo a pensare che l’orientamento del Governo sul riordino della portualita’ sia confuso e non rispondente ai bisogni dei porti calabresi, a cominciare da quello di Gioia Tauro”.