Regione: Nesci (M5S), controlleremo costantemente attivita’

nesci-cinque-stelle-czCatanzaro – “Manderemo a casa il governatore della Calabria, Mario Oliverio, con la nostra costante attivita’ di controllo del suo operato. Ricordiamo che dopo il caso Gioffre’, commissario revocato dall’Anticorruzione, c’e’ in definizione l’analoga vicenda del commissario Pingitore, come Gioffre’ nominato in violazione della normativa anticorruzione. C’e’ poi il macigno del dirigente regionale Domenico Pallaria, il cui incarico di vertice era inconferibile per legge”. Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci a margine dell’iniziativa del Movimento cinque stelle “Mandiamoli a casa adesso” in svolgimento in Piazza Prefettura a Catanzaro. Nesci aggiunge: “Nell’unita’ il Movimento cinque stelle ha dimostrato l’equivalenza tra Scopelliti e Oliverio, denunciando l’identita’ di metodi e sistema e lottando per la legalita’ e l’interesse pubblico. Da domani, dopo la nostra iniziativa a Catanzaro, le poltrone di Scura, Urbani e Oliverio scricchioleranno”.
Riforme: Di Maio, questo Paese e’ al rovescio
“Quindici giorni di sospensione a chi gridava “onesta’” in aula durante l’approvazione delle riforme alla Camera e cinque giorni a chi ha compiuto gesti indicibili. Mi chiedo se questa e’ una cosa normale”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera dei deputati ed esponente del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, commentando la sospensione decisa nei confronti dei senatori Lucio Barani e Vincenzo D’Anna. “Questo e’ un Paese da rifondare – ha aggiunto Di Maio – perche’ se queste sono le regole sanzionatorie e’ un Paese al rovescio. Io non posso pensare che ad Alessandro Di Battista furono dati 15 giorni di sospensione per aver urlato a Roberto Speranza del Pd “tagliati lo stipendio” e cinque giorni a Barani e D’Anna. Ci stiamo prendendo in giro”.

Riforme: Di Maio, per collaborare serve reddito cittadinanza
“Se vogliamo veramente lavorare in questo momento al Senato insieme al Governo, calendarizzino subito il reddito di cittadinanza. Oppure, se vogliono fare una riforma costituzionale facciano quella che aboslisce i vitalizi agli ex parlamentari che dopo tre anni prendono una pensione da due mila euro al mese”. Lo ha detto il vice presidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, commentando a Catanzaro l’iter delle riforme costituzionali e una eventuale collaborazione tra il Movimento e il Governo. “Nessun cittadino – ha proseguito – ha la priorita’ di dare, per esempio, l’immunita’ parlamentare ai consiglieri regionali o ai sindaci, oppure di permettere ai senatori di essere nominati senza piu’ il voto popolare. Non credo siano queste le priorita’ dei cittadini e sfido il Governo Renzi a spiegarmi perche’ sta mettendo in piedi un Senato nuovo, quindi non ad abolirlo, che si fara’ perdee quaranta giorni in piu’ sull’iter legislativo. Nessuno sa – ha concluso Di Maio – che se questi senatori nuovi si mettono in testa che vogliono esaminare un disegno di legge, lo possono tenere per quaranta giorni”.
Riforme: Di Battista, io sanzionato per aver urlato onesta’
“Io sono stato sanzionato perche’ ho osato dire la parola onesta’. Probabilmente, se avessi usato la parola omerta’ non mi avrebbero sanzionato. Questo e’ quello che hanno deciso questi padri costituenti scelti dal Partito Democratico”. Lo ha detto il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, a margine di un’iniziativa in corso a Catanzaro, commentando la sospensione nei confronti dei senatori Lucio Barani e Vincenzo D’Anna.
Sindaco Roma: Di Battista, non saro’ io il candidato
“Io non mi candidero’ a sindaco di Roma, devo finire questo mandato”. Cosi’ il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, ha commentato, a margine di un’iniziativa a Catanzaro, l’ipotesi di una sua candidatura a sindaco di Roma. “Le spese di Marino – ha aggiunto – sono una battaglia di trasparenza, ma bisogna ricordare che il dramma a Roma e’ quello che e’ entrata la mafia. Prima esistevano quattro organizzazioni criminali, ‘ndrangheta, Cosa Nostra, Sacra Corona Unita e camorra, oggi ne esiste una quinta per colpa dei partiti. Il Pd – ha proseguito il deputato – si e’ lasciato infiltrare e, come dicono i magistrati, questa organizzazione criminale autoctona ed originale denominata Mafia Capitale non sarebbe riuscita ad entrare senza la collusione e la connivenza dei politici, a cominciare dal Pd”.