Referendum: Cdc Calabria, campagna inizia con affissioni abusive

manifesti-referendumCatanzaro – “La campagna a favore del Sì alla riforma costituzionale esordisce a Catanzaro con una cospicua sequenza di affissioni abusive: Via Scalfaro, via Piave, viale dei Normanni, Lungomare, viale Pio X. Ovunque campeggiano cartelli sgargianti multicolori, tutti ugualmente caratterizzati dall’assenza del timbro attestante l’avvenuto pagamento dell’imposta sulla pubblicità, onere dovuto all’ufficio affissioni e pubblicità del Comune di Catanzaro. Numerose segnalazioni dei cittadini ai vigili urbani ad oggi sono rimaste lettera morta. Se gli autori di questa campagna sono coloro che sostengono la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi, hanno scelto di sicuro un sistema significativo per smascherare il loro modo di operare: quello dell’abuso, che diventa legge appoggiato dal silenzio di chi dovrebbe garantire e vigilare”. Lo scrive in una nota il
Coordinamento Democrazia Costituzionale della Calabria che annuncia che si attiverà “affinché si garantisca sulla tematica referendaria un’informazione corretta e rispettosa delle regole. Sarà nostro obiettivo operare affinché i cittadini possano il 4 dicembre esprimersi nella piena consapevolezza dei contenuti di una riforma che rischia di trasfigurare gli aspetti più autenticamente democratici della nostra Costituzione”. Per il Coordinamento Democrazia Costituzionale della Calabria
“il grave rischio, in caso di vittoria del sì, è che al popolo rimanga una sovranità solo formale, subordinata rispetto delle decisioni prese dall’Unione Europea e compressa da una legge elettorale che dimezza il valore del voto. Il partito di maggioranza, – aggiunge – grazie al combinato della riforma con l’Italicum, in caso di vittoria del sì, potrebbe controllare tutti e tre i poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario, portando alla graduale dismissione di tutti i diritti e di tutte le tutele dei cittadini di fronte agli interessi del grande capitale, un processo già in atto grazie al governo Renzi e ad un parlamento eletto con una legge incostituzionale, il Porcellum”. Per arrestare questa caduta, conclude la nota, “l’unica possibilità è oggi quella di recuperare i valori espressi dalla Costituzione calpestati da chi avrebbe dovuto garantirli, affermando con forza il proprio NO a modifiche che vorrebbero cancellare con un colpo di spugna i principi, per difendere i quali un patrimonio di tante vite umane 70 anni fa si è spento nella Resistenza al Nazi-Fascismo”.