Riforme: bicamerale Regioni, sistema Conferenze non superato

camera-deputati-450Roma – Il sistema delle Conferenze ha “svolto un ruolo di supplenza all’assenza di una sede parlamentare di confronto e mediazione tra centro ed autonomie, un ruolo improprio ma necessario” che “non puo’ ritenersi superato dalla riforma costituzionale” perche’ “la molteplicita’ di funzioni svolte fa si’ che molti compiti delle attuali conferenze non possano essere trasferiti al nuovo Senato”. Queste le conclusioni dal documento approvato dalla Commissione parlamentare per le Questioni regionali, al termine dell’indagine conoscitiva ‘sulle forme di raccordo tra lo Stato e le Autonomie territoriali, con particolare riguardo al sistema delle Conferenze’, documento oggi oggetto di un convegno organizzato a Palazzo Madama al quale hanno partecipato tra gli altri il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il presidente della commissione, Giampiero D’Alia.
Nel documento, approvato lo scorso 13 ottobre, si legge anche che “mal si prestano ad essere trasferite ad un ramo del Parlamento quale e’ il Senato, le procedure di carattere negoziale che tipicamente sfociano nelle intese o negli accordi. L’esperienza comparatistica del resto dimostra come, nei Paesi di stampo federale o comunque caratterizzati da un ampio riconoscimento delle autonomie territoriali, le Camere delle Autonomie convivano con organi intergovernativi analoghi alle conferenze italiane.
Il sistema, dunque, “non puo’ essere soppresso ma dovra’ essere ampiamente rivisitato per essere adattato al nuovo sistema di bicameralismo differenziato, ripensandone il ruolo, la missione ed il concreto funzionamento, in considerazione del trasferimento nella sede parlamentare della mediazione politico-istituzionale oggi assegnata alle conferenze”.