Reggio Calabria – “Mentre in Italia si discute di ‘industria 4.0′ il fatto che gli aeroporti calabresi siano continuamente minacciati da crisi gestionali e disattenzioni regionali e nazionali, ha davvero dell’incredibile. E’ la dimostrazione che sui temi dello sviluppo ci si muove alla giornata e senza alcuna progettualita’ complessiva”. Lo afferma il consigliere regionale della Casa delle liberta’ Giuseppe Mangialavori. “Quale turismo si puo’ immaginare, infatti, senza un sistema aeroportuale efficace ed efficiente? Ma ancora piu’ incredibile, e’ non sapere qual e’ il punto di vista della Regione sulle singole vertenze aperte, alcune delle quali, come quella di Crotone, avvertono la Regione non come un interlocutore leale e attento alle esigenze del territorio, ma come il nemico numero uno. Una Regione che – spiega Mangialavori – da un lato annuncia un piano dei trasporti avveniristico e, dall’altro, non e’ in grado neppure di difendere l’esistente e lascia che l’aeroporto di Reggio brancoli nel buio e quello di Crotone addirittura chiuda. E’ stato piu’ volte chiesto alla Regione di uscire dal vago e di esporre una sua idea puntuale sul sistema aeroportuale, invece si assiste ad interventi-tampone messi in atto col cappello in mano quasi che il funzionamento del sistema aeroportuale calabrese non fosse interesse del Paese. Con la rete stradale e quella ferroviaria in continua sofferenza a cui si aggiungono i rischi che gravano sugli aeroporti, si percepisce non solo la negligenza di chi governa la Regione, ma anche la disattenzione colpevole del governo-Renzi in perenne campagna elettorale. Se ci fosse un governo disposto a rompere sul serio e non solo a chiacchiere – conclude Mangialavori – i vincoli e le barriere che frenano ed ostacolano sviluppo e innovazione nel Mezzogiorno, non si avrebbe un giorno si’ e l’altro pure la messa in discussione delle nostre infrastrutture fondamentali. L’impressione che si coglie e’ che se a parole si annuncia la volonta’ di lavorare per fare uscire la Calabria dal tunnel, nei fatti invece si percepisce nettamente la volonta’ politica nazionale che, con l’aiuto del pressappochismo della Regione, si adopera per tenere ai margini territori interi del Sud”.