Elezioni: firme e vecchi gruppi, ecco le 5 liste ‘salve’

Roma  – Ad oggi sono 5 le nuove liste o formazioni politiche che correranno alle elezioni del 4 marzo per la prima volta. E grazie ai ‘vecchi’ gruppi presenti in Parlamento, tutte le new entry di questa competizione elettorale non dovranno raccogliere le firme. Il Rosatellum, infatti, esonera dall’obbligo della raccolta firme tutti quei partiti o liste che erano presenti in Parlamento nella XVII legislatura con un proprio gruppo autonomo, costituitosi entro e non oltre il 15 aprile. Per la verita’, gruppo parlamentare o meno, si tratta di tutti soggetti politici gia’ presenti sulla scena da tempo o quantomeno protagonisti della vita politica nella legislatura appena conclusasi. E’ il caso della lista INSIEME che raggruppa i Verdi, il Psi e alcuni ex prodiani e che si presenta alle elezioni in coalizione con il Pd. Insieme non dovra’ raccogliere le firme in quanto il Partito socialista era gia’ in parlamento con il proprio nome associato a quello delle Autonomie in un unico gruppo al Senato (Per le Autonomie-Psi-Maie).

 

E’ ancora il caso di LIBERI E UGUALI, la formazione nata dall’unione di Mdp (ex dem ed ex Sel), Sinistra italiana e Possibile di Civati, guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso. Anche Leu non dovra’ raccogliere le firme grazie ai gia’ esistenti gruppi di Mdp e Si. Tra le novita’ della prossima tornata elettorale – ma che fa da ‘contenitore’ a soggetti politici gia’ esistenti – c’e’ anche NOI CON L’ITALIA, meglio nota come ‘quarta gamba’ della coalizione di centrodestra e composta da ex Ncd e ex Ap (tra cui Enrico Costa e Maurizio Lupi), Direzione Italia di Raffaele Fitto, il gia’ verdiniano Saverio Romano, l’ex leghista Flavio Tosi ed Enrico Zanetti, segretario di Scelta civica. In questo caso, a ‘salvare’ la nuova formazione dall’obbligo di raccolta delle firme e’ Scelta civica, che era presente nella XVII legislatura con propri gruppi sia alla Camera che al Senato, e protagonista di varie vicissitudini, tra cui due scissioni e un cambio di ‘campo’ politico. C’e’ poi la lista CIVICA POPOLARE, che nasce dalle ceneri di Alternativa popolare, dopo la divisione del partito e il passo indietro di Angelino Alfano e che dovrebbe entrare nella coalizione di centrosinistra con il Pd. A guidarla e’ Beatrice Lorenzin, e ne fanno parte oltre agli ex alfaniani anche i centristi per l’Europa di Casini, il Centro democratico di Dellai e l’Idv. I centristi alleati con il Pd non dovranno raccogliere le firme grazie al simbolo di Ap, presente in parlamento con propri gruppi autonomi e grazie anche a Democrazia Solidale-Centro Democratico, anch’essa presente con un gruppo autonomo. Per loro, pero’ si pone il problema del simbolo, visto che nel nuovo logo dovrebbe comparire un riferimento alla Margherita e i liquidatori del partito che fu guidato da Rutelli hanno diffidato chiunque dall’usarlo. Martedi’ sara’ sciolta la riserva. Infine, la lista +EUROPA, che vede schierati in prima linea Emma Bonino, Benedetto Della Vedova e il segretario dei Radicali Riccardo Magi, unica formazione che avrebbe dovuto raccogliere le firme in quanto non presente in parlamento nella scorsa legislatura con un proprio gruppo autonomo. Ma a sorpresa e’ arrivato il salvataggio di Bruno Tabacci, titolare del simbolo Centro democratico, che aveva un suo gruppo in parlamento.