Elezioni: sindacati, in Calabria confronto sotto tono e superficiale

Catanzaro – Un confronto sotto tono e spesso superficiale. E’ critico il giudizio dei sindacati calabresi sulla campagna elettorale per le Politiche nella regione. Interpellati dall’Agi, i segretari generali della Cgil Calabria, Angelo Sposato, della Cisl, Paolo Tramonti, e della Uil, Santo Biondo, non nascondono “il rammarico per una discussione che, a parte qualche sprazzo, non ha fatto emergere le priorita’ e le esigenze del Mezzogiorno e della Calabria”.
“Troppe analisi senza approfondimento e poche soluzioni alle ataviche problematiche che affliggono la Calabria”, dice Sposato, secondo il quale “molti temi sono stati trattati dalle forze politiche in modo sbagliato, come a esempio il lavoro o gli investimenti nelle infrastrutture, o non sono stati trattati per nulla. Penso a un tema che come confederazione abbiamo piu’ volte sollevato a tutti i candidati in quest’ultimo periodo, quello della legalita’ e dell’antimafia o del rapporto tra politica-mafia e massoneria: su questo – aggiunge il segretario della Cgil Calabria – e’ calato un silenzio quasi totale, cosi’ come anche sul tema dell’antifascismo, rispetto al quale la Calabria e’ parsa slegata dal resto dell’Italia”. A sua volta, Tramonti evidenzia “il limite forse piu’ grave che ho registrato in questa campagna elettorale, e cioe’ l’assenza, o almeno l’insufficienza, del dibattito sul Mezzogiorno, un dibattito che invece avrebbe dovuto svilupparsi alla luce dei segnali di ripresa del Paese, che ha bisogno dell’aggancio del Mezzogiorno”.

“Sarebbe stato interessante – prosegue il segretario della Cisl Calabria – confrontarsi con le forze politiche sulla necessita’ di un vero e proprio piano di riequilibrio territoriale che nei confronti di regioni come la Calabria preveda non piu’ provvedimenti calati dall’alto ma interventi mirati allo sviluppo”.
Per Biondo “questa campagna elettorale francamente e’ stata un’occasione persa: sul piano nazionale e’ stata molto confusa, mentre a livello regionale non c’e’ proprio stata, segno che nei partiti non c’era la voglia di discutere anche con i sindacati, che pure – rimarca il segretario della Uil Calabria – avevano sollevato molte questioni, a partire dai temi del lavoro, della lotta al precariato e degli investimenti infrastrutturali”. Cgil, Cisl e Uil Calabria infine auspicano subito dopo le elezioni politiche la ripresa del confronto, a livello nazionale ma anche regionale, sui temi del Mezzogiorno, dell’occupazione, della legalita’ e delle infrastrutture. “La priorita’ – osserva Sposato – dovra’ essere quella di mettere in campo in Calabria un patto per il lavoro, soprattutto giovanile, e per lo sviluppo, e aprire una discussione sugli investimenti pubblici nella Zes lavorando anche per creare un’Agenzia nazionale sulle politiche per il Mezzogiorno”. Secondo Tramonti “in primo luogo e’ auspicabile che dalle urne esca un quadro di governabilita’ del Paese con un esecutivo stabile che possa attuare interventi strutturali. Come sindacato, intendiamo riaprire la discussione su temi come il lavoro, le politiche sociali, legalita’, su come rilanciare l’economia puntando su occasioni irripetibili quali i fondi comunitari e il Patto per la Calabria. Su tutte queste questioni – prosegue il segretario della Cisl – misureremo l’azione di chi governa, perche’ a noi non interessa il colore politico ma il merito dei problemi”. Infine, Biondo auspica che “in Parlamento possa essere eletta una deputazione calabrese che sappia finalmente ascoltare soggetti che rappresentano interessi collettivi come i sindacati. Siamo stati sempre disponibili al confronto e rinnoviamo questa disponibilita’ anche dal 5 marzo in poi”.