Ponte Stretto: Orrico (M5s), pensiamo prima alle incompiute

Catanzaro  – “In questi giorni si fa un gran parlare del ponte sullo Stretto, e da calabrese l’argomento ovviamente mi tocca personalmente. Non sono contraria alle grandi opere, purché esse però abbiano un senso e rispondano ad una reale esigenza del territorio”. Lo scrive, su facebook, il sottosegretario ai Beni e culturali, Anna Laura Orrico (M5S). “In questo momento di grave crisi economica – prosegue Orrico – è facile ricorrere allo strumento del rilancio delle grandi opere pubbliche come soluzione ai problemi atavici di un Paese che ancora viaggia a più velocità. Ieri per la prima volta in Calabria è arrivato un treno Frecciarossa: sebbene questo treno non possa viaggiare alla velocità con la quale è stato progettato a causa della inadeguatezza dell’infrastruttura ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria, il fatto che sia arrivato fino alla punta dello Stivale è comunque il segno che qualcosa sta cambiando negli investimenti in infrastrutture per il Sud”.

“Proprio grazie al Movimento, che ha spinto per l’adozione di quota 34% (Conte I), obbligando finalmente lo Stato al spendere nel Mezzogiorno una quota di fondi pari alla gente che qui risiede. Ma prima di arrivare al ponte sullo Stretto – aggiunge il sottosegretario – ricordo a me stessa e ai miei colleghi che ci sono decine e decine di opere incompiute nella bella Calabria, decine di ponti che vanno messi in sicurezza, decine di strade franate a causa del dissesto idrogeologico e dell’incuria costante del territorio. Abbiamo da elettrificare la ferrovia ionica e da lavorare ancora molto per la messa in sicurezza della statale 106”. Secondo Orrico, “fatte tutte queste cose e rimessa in sesto la Calabria così come la Sicilia sul piano delle infrastrutture di base che consentano a queste regioni di far viaggiare i propri cittadini alla stessa velocità e sicurezza del resto del Paese, solo allora sarà possibile ragionare su un’eventuale opera mastodontica e di grande ingegneria come il ponte sullo Stretto; senza trascurare il fattore ‘C’ che sulle opere pubbliche è sempre in agguato, ovvero quella criminalità organizzata che già fiutava affari milionari quando solo ci si avvicinava allo studio di fattibilità del ponte. Quindi – conclude il sottosegretario ai Beni culturali – andiamo avanti sulla messa in sicurezza delle opere già esistenti e sul miglioramento delle infrastrutture”.