Reggio: alla Mediterranea tavolo tecnico su “accordo per la mobilità nello Stretto”

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Reggio Calabria – Si terrà domani, 31 marzo alle 11, presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’incontro conclusivo del “Tavolo Tecnico istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti” con le Regioni Calabria e Sicilia, le città di Reggio Calabria, Messina e Villa San Giovanni, le province Regionali di Messina e Reggio Calabria, le Autorità Portuali di Gioia Tauro e Messina, RFI e ANAS, i due Atenei dello Stretto. Il compito del tavolo -istituito con DM 160/2014- è stato quello di elaborare collegialmente lo “Studio di fattibilità per il miglioramento dei sistemi di collegamento marittimo, ferroviario e stradale nell’Area dello Stretto”, come previsto dalla legge di stabilità. La Mediterranea come l’Università di Messina -oltre a esprimere il proprio contributo tecnico/scientifico come componenti del tavolo- hanno messo a disposizione gli studi svolti e il supporto tecnico per favorire l’elaborazione di quanto di volta in volta emerso dal Tavolo. Per tale attività tecnica è stato formato un gruppo di lavoro interuniversitario a cui hanno collaborato i rappresentanti-componenti tecnici delle Istituzioni a vario titolo e in varie fasi e gli uffici tecnici delle Amministrazioni con i rispettivi rappresentanti politici, attraverso vari contributi. Il documento del tavolo tecnico è stato elaborato con il supporto del gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Francesca Moraci per l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, rappresentata dai professori Amaro, Leonardi, Manganaro, Moraci, Tornatora, Fazia, Cirianni e dal professore Limosani dell’Università di Messina. La motivazione alla base del Tavolo tecnico è la constatazione che lo Stretto di Messina ha sempre rappresentato un nodo irrisolto per il sistema dei trasporti e mobilità di scala locale, nazionale ed europea. Lo sviluppo del territorio in termini economici e di welfare urbano non può prescindere da un sistema di trasporti marittimi, ferroviari e stradali che assicurino una risposta efficiente ed adeguata agli standard nazionali ed europei al trend crescente di domanda di mobilità di merci e persone in termini locali e nazionali. “Il nostro paese – si legge nel comunicato – ha inoltre l’obbligo di cogliere l’opportunità straordinaria offerta dalla nuova programmazione e dai nuovi scenari internazionali e di governare un processo che si sta dispiegando senza possibilità di arresto e che richiede un ripensamento dei trasporti in tutto il bacino Euro-Mediterraneo. In quest’ottica, lo Stretto di Messina diventa uno snodo focale che va riorganizzato per renderlo all’altezza delle sfide che lo attendono”. “La seconda ragione – continuano – per la un piano integrato della mobilità nello Stretto è ormai indifferibile è che risiede nell’esigenza di mobilità che un territorio esprime e che deve trovare una risposta in un sistema dei trasporti che sia efficiente, sicuro e sostenibile”. il documento strategico, oggi al Tavolo, rappresenta un primo step di tipo ricognitivo-programmatico e di indirizzo finalizzato a migliorare la funzionalità del sistema di collegamento e ammodernare i servizi adeguandone le prestazionalità alla domanda diversificata di utenti e territori attraverso l’integrazione tariffaria tra gli operatori, l’intermodalità, la riorganizzazione dei nodi in funzione delle scelte di scenario e della redditività degli investimenti.