Reggio Provincia: Antonio Eroi nella delegazione Osce

antonio-eroi-delegazioneReggio Calabria – “Kiev e tutta l’Ucraina sono sorprendentemente belle e da scoprire” a dichiararlo il Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi, impegnato in questi giorni nel prestigioso incarico di Osservatore per il Consiglio d’Europa e per l’Osce al fine di certificare il corretto svolgimento di elezioni democratiche. “Ma quello che oggi è più importante – ha continuato Eroi – è l’avvicinamento alla UE di questa grande Nazione dove domenica si terranno le elezioni amministrative nei Comuni più importanti tra i quali Kiev e Odessa. Io avrò la competenza nelle province di Rivne e Zhyyomyr e non vi nego la mia emozione. Trent’anni fa proprio al confine con la Bielorussia vi è stata la catastrofe nucleare della centrale di Chernobyl. Lo scorso anno al confine con la Russia lo scontro per la Crimea che ancora causa tensioni e scontri, tanto da far aumentare lo stato di allerta in occasione della tornata elettorale che si sta trasformando in un referendum per l’Europa, pro Russia, per il progresso o per il rafforzamento dei partiti statalisti. Il nostro augurio, come delegati italiani, è che i cittadini siano liberi e felici di poter scegliere i propri rappresentanti. Ma il sistema elettorale non è dei più semplici e non prevede ballottaggio per cui si potrebbe vincere una città come Kiev con meno del 50 per cento di voti validi e ottenendo un voto in più degli altri sindaci. Ogni sistema elettorale ha dei pro e dei contro, ma qui le elezioni hanno un gusto particolare che potrebbe anche mutare il fragile equilibrio europeo e mondiale. I colleghi Matteo Toscani e Enzo Brogi andranno nella provincia di Chernivtsi e concordano con me sulla necessità di intensificare gli accordi e la collaborazione con l’Ucraina per un futuro ingresso in Europa. Lo stipendio medio di un lavoratore è di duecento euro, ma la ricchezza artistica, culturale, e paesaggistica è enorme. Speriamo di non registrare nessuno scontro – ha concluso Antonio Eroi – ma soltanto la festa di una democrazia giovane che vuole diventare adulta senza l’uso della forza, ma con la partecipazione popolare alle urne”.