Regione: Fp-Cisl, su ruolo unico personale serve confronto

Antonio Bevacqua

Antonio Bevacqua

Catanzaro – La Cisl FP della Calabria, con una nota del suo segretario generale Antonio Bevacqua, invita, Giunta e Consiglio regionale “al confronto su un tema che riguarda tutto il personale dell’Amministrazione regionale sul ruolo unico alla luce della proposta di legge di modifica n. 3/2015 volta ad abrogare i commi 1, 2 e 3 dell’articolo 1, avvenuto nella seduta del Consiglio del 9 marzo c.a., approvata in data 7 gennaio 2015 (Misure per il contenimento della spesa regionale), pubblicata nel B.U.R. n. 4 del 16 gennaio 2015 ed entrata in vigore il giorno successivo (17 gennaio”). In particolare, rileva Bevacqua, “l’articolo 1, commi 1, 2 e 3, della citata legge prevedeva che il personale della Regione Calabria fosse inserito in un ruolo unico, senza differenze tra personale della Giunta e personale del Consiglio, e inoltre che la Giunta regionale, sentito l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale, entro 60 giorni avrebbe rideterminato la struttura organizzativa, con riduzione delle strutture dirigenziali, anche di massimo livello, allo stato esistenti”. La Cisl Funzione Pubblica Calabria, continua la nota stampa, ” all’indomani dell’approvazione della legge regionale n. 3 del 2015, aveva attenzionato la stessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro degli Affari Regionali segnalandone la presunta parziale illegittimita’ costituzionale per contrasto con gli articoli 23, 49 e 50 dello Statuto regionale e con gli articoli 117, primo comma, 121, secondo comma e 123, primo comma della Costituzione”. “Proprio in considerazione della palese gravita’ delle violazioni dei citati precetti costituzionali, la Cisl FP Calabria – prosegue il documento – aveva chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministro degli Affari Regionali l’attivazione delle procedure di competenza finalizzate all’impugnativa governativa, stante le possibili imminenti ricadute in sede di attuazione della legge regionale, in termini di pregiudizio per l’autonomia funzionale, organizzativa e contabile dell’organo legislativo calabrese. Ebbene il Consiglio dei ministri, – continua Bevacquacon una nota inviata alla Presidenza del Consiglio regionale nell’ambito della collaborazione interistituzionale, ha anticipato eventuali valutazioni sulla legge regionale numero 3 proprio con riguardo alla parte relativa al “ruolo unico”, lasciando intendere che in seno alla riunione del 10 marzo, dedicata all’esame delle leggi regionali, ne avrebbe deliberato l’impugnativa per violazione dello Statuto regionale e per contrasto con la Costituzione. Il Consiglio regionale, nella seduta del 9 marzo, proprio al fine di scongiurare l’impugnativa di questa norma che avrebbe potuto compromettere l’intera legge, anche per la parte non contestata e relativa al dimezzamento degli emolumenti ai manager degli enti strumentali e delle societa’ partecipate, ha ritenuto opportuno abrogare la parte relativa al “ruolo unico” presentando direttamente in aula una proposta di legge di modifica alla legge regionale n. 3/2015 volta ad abrogare i commi 1, 2 e 3 dell’articolo 1. Poiche’, secondo quanto si legge nel resoconto di seduta, Oliverio riferisce che ritiene indispensabile adeguare lo Statuto della Regione, e che “il ruolo unico sara’ riproposto attraverso una preliminare modifica all’articolo 23 dello Statuto”, la Cisl FP Calabria – dice ilos egretario – chiede sin da ora un giusto preventivo confronto, con i Presidenti di Giunta e Consiglio della Regione Calabria, su un tema che azzerando la distinzione dei ruoli del personale di Giunta e Consiglio farebbe venire meno, sul piano organizzativo, la garanzia di autonomia dell’assemblea rappresentativa rispetto all’esecutivo regionale”.