Agroalimentare: Oliverio, necessario un marchio Calabria

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Catanzaro – “Nel corso degli ultimi anni il vino calabrese, grazie soprattutto ai produttori, ha fatto passi da gigante e si presenta oggi con una forte credibilita’ e anche con una maggiore capacita’ di competere sui mercati rispetto a ieri, ma tutto questo non basta. Bisogna fare ancora molto di piu'”. E’ quanto ha detto, tra l’altro, il presidente della Regione, Mario Oliverio, concludendo i lavori del convegno sul tema:”Il vino che fa bene”, svoltosi questa mattina presso la Torre Aragonese di Torre di Melissa, in provincia di Crotone, alla presenza del Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione, di numerosi parlamentari, sindaci, amministratori, produttori vitivinicoli e cittadini. “Il fatto -ha aggiunto Oliverio- che il nostro prodotto, cosi’ come e’ accaduto di recente al Vinitaly di Verona, si presenti ancora in maniera estremamente frammentata e che non esista un marchio “Calabria”, e’ un punto di estrema debolezza. In questo senso dobbiamo lavorare e saper utilizzare le risorse per fare un salto di qualita’ in uno scenario internazionale, europeo e nazionale sempre piu’ concorrenziale. Anche a livello regionale dobbiamo lavorare molto per affermare i nostri prodotti in una regione in cui il consumo della produzione vitivinicola locale e’ ridicolo. Basti pensare che su 26 milioni di bottiglie consumate in Calabria, solo due milioni sono di vino calabrese. Per costruire e diffondere una identita’ e’ necessario utilizzare strumenti adeguati. Penso alla formazione, al raccordo tra mondo della produzione e mercato interno. Penso, per esempio, che uno strumento come l’enoteca regionale non possa e non debba essere concepito solo come una vetrina, ma come uno strumento operativo gestito direttamente dai produttori, per aiutare l’aggregazione di prodotti e stare sui mercati per promuoverli e per alimentare il raccordo tra produzione e sistema enogastronomico locale”.

Oliverio, a questo punto, ha fortemente rimarcato il ruolo e la funzione che l’agricoltura e, in particolare, la vitivinicoltura possono avere per la difesa e la salvaguardia del nostro territorio. “In una regione come la nostra ad elevato rischio idrogeologico -ha detto ancora il presidente della Giunta regionale- la loro funzione e’ fondamentale poiche’, laddove e’ presente l’uomo c’e’ sempre la difesa del territorio. In tal senso dobbiamo ripensare anche i nostri strumenti urbanistici, cambiare registro, alimentare una cultura nuova. Il nostro obiettivo deve essere quello di puntare al “consumo zero” del nostro territorio. Ecco perche’ stiamo lavorando per incentivare l’immissione di nuove energie in questi settori, mettendo a disposizione di giovani soggetti che vogliano intraprendere una iniziativa in questo campo il nostro patrimonio demaniale. Parte delle risorse del PSR pensiamo di utilizzarla in questa direzione. Cosi’ come pensiamo di incentivare e favorire l’incontro tra centri di ricerca e aziende. L’imprenditore agricolo e vitivinicolo deve diventare protagonista e non soggetto passivo della ricerca”. Oliverio, infine, si e’ soffermato sulla necessita’ di aprire una riflessione franca, a largo spettro, sul ruolo che puo’ avere il Mezzogiorno in un contesto che rappresenta la frontiera dello sviluppo del futuro. “Dobbiamo aprire una grande discussione -ha detto- non per riproporre vecchie litanie o per chiedere elemosine, ma per ricollocare il Sud e la Calabria nella loro giusta dimensione, che e’ quella di occupare una posizione strategica privilegiata all’interno del bacino del Mediterraneo, attraverso la quale e’ possibile intercettare i grandi flussi di traffico che attraversano questo grande mare (negli ultimi dieci anni i traffici si sono quadruplicati) e da cui possono trarre giovamento sia il nostro Paese che l’Europa. La nuova frontiera del futuro -ha concluso il Governatore della Calabria- sara’, dunque, il Sud del Mediterraneo e, su questo fronte, anche il settore agroalimentare potra’ dare un grande contributo. Dobbiamo lavorare con questo respiro perche’ si cambi passo. Le condizioni ci sono perche’ tutto questo possa avvenire. Tutto, ora, dipende, da ognuno di noi”.