Reggio Calabri – “Il rischio di un esodo di massa dei docenti calabresi verso altre regioni italiane, per effetto dell’art. 1 comma 108 della legge 107 sulla riforma della scuola, costituisce un vulnus per l’assetto democratico della Calabria. Non solo perche’ questa diaspora e’ del tutto ingiustificata, visto che “gli stessi docenti destinatari di tale provvedimento hanno lavorato ad oggi per almeno 36 mesi nelle province di appartenenza su posti scoperti, quasi tutti attualmente disponibili. Ma soprattutto perche’ si ravvisa, da parte dello Stato, una sottovalutazione dell’importanza del capitale umano presente nel territorio per il rilancio della Calabria e del Mezzogiorno”. Lo affermano, in un comunicato, i capigruppo di “La Sinistra” e “Calabria in Rete”, Giovanni Nucera e Flora Sculco. “I docenti rientrano, infatti, – scrivono – tra le risorse umane piu’ preziose e qualificate del territorio e privare una terra come la nostra che sulla cultura, la conoscenza e la formazione ha urgenza di contare e di investire, e’ incontrovertibilmente sbagliato. Proprio sui temi cosi’ delicati constatiamo, purtroppo, che il pregiudizio ed in particolare la non comprensione di quali siano i termini reali della questione meridionale sono duri a morire. Il sottosviluppo e la criminalita’ organizzata si sconfiggono sicuramente con l’eccellente lavoro di magistratura e forza dell’ordine, ma e’ altrettanto necessario che alla repressione dei reati si affianchi la formazione delle coscienze nel segno del rispetto della legalita’ e dei principi costituzionali: un lavoro a cui sono chiamati gli insegnanti calabresi che debbono poter operare nella massima serenita’ e con maggiori risorse e strumenti”. Nucera e Sculco hanno presentato ed illustreranno in Aula lunedi’ 31 agosto una mozione urgente ex articolo 10 Regolamento del Consiglio regionale, per impegnare la Giunta regionale “a promuovere la questione di legittimita’ costituzionale, in via principale, ex art.127 comma secondo della Costituzione innanzi alla Corte costituzionale avente ad oggetto la legge statale n.107, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 15 luglio 2015”. Secondo Nucera e Sculco “si e’ davanti ad una riforma i cui tratti essenziali prefigurano un indebolimento della scuola pubblica e che rischia di peggiorare, specie nel Mezzogiorno, gli standard complessivi dell’istruzione complessivamente considerata”.