Epifania: ossia il Natale d’oriente, in Calabria tra sogni e auspici

epifania-SignoreLamezia Terme – In Calabria la notte dell’Epifania e’ notte di sogni, da cui trarre auspici, ed e’ ancora notte di prodigi, e notte di doni portati dalla Befana, e messi nelle calze appese alla cappa del camino, o in un cantuccio vicino all’albero di Natale o al presepe, che saranno disfatti il giorno dopo. A mezzanotte in alcuni luoghi si celebrava la Messa della stella. A Cassano tre persone si vestivano da Re Magi, e a cavallo si avviavano verso la chiesa di Sant’ Agostino, guidati da una stella di carta fatta scorrere su di un filo. A Cerchiara la messa si celebrava alle quattro del mattino, e la visita dei Magi avveniva prima della lettura del Vangelo. Si ripete il cenone, che a Pallagorio e’ di quattordici diverse portate, anche agli animali viene offerto dell’abbondante cibo; ad Amantea la cena e’ di tredici portate, tutte da consumare con cura per evitare di essere colpiti dalla sfortuna.
Con l’Epifania, detta anche prima Pasqua dell’anno, in cui vengono a confluire significativamente motivi cristiani propri della Chiesa cattolica come anche della Chiesa cristiana d’Oriente e motivi pagano – mediterranei, si conclude l’ultimo nucleo delle cerimonie cicliche che scandiscono il corso dell’anno. Fra non molto il rito eliminatorio del sacrificio di Carnevale segnera’ definitivamente la morte del lungo inverno, e propiziera’ il risveglio della natura feconda.