Regione: Nicolo’ (Fi), Consiglio resta zerbino Giunta

alessandro-nicolo-600x400Reggio Calabria – “Auspico che tra i colleghi della maggioranza, i più saggi e prudenti facciano notare al capogruppo del Pd, Sebi Romeo, che il ruolo di ‘cane da guardia’ della Giunta Oliverio che si sta ritagliando non si concilia con la tutela delle funzioni proprie dei Consiglieri regionali e neppure con la valorizzazione di quella centralità che Costituzione, Statuto e cultura democratica assegnano all’Assemblea regionale imponendo all’Aula di esercitare adeguatamente le proprie prerogative.”
Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò che osserva:”La risposta stizzita che Romeo ha riservato agli esponenti dell’opposizione per la legittima reazione al colpo di mano sulla legge urbanistica non si limita ad attestare che, come ho sostenuto, si sta riducendo il Consiglio regionale a zerbino della Giunta. C’è di più, di peggio: si continua testardamente, in ossequio ai ‘desiderata’ della giunta Oliverio, ad attuare quelle forzature che poi, come già accaduto con la prima approvazione della legge urbanistica, includono pasticci e impediscono i necessari approfondimenti provocando clamorose violazioni dei principi costituzionali”.
Aggiunge Nicolò: ”Non siamo solo noi dell’opposizione, infatti, a criticare l’operato della Giunta. Tutt’altro. Direi che in diverse circostanze ben più severe e pesanti, come riscontrabile da atti, siano state le bocciature espresse dal Governo ‘amico’ di Matteo Renzi.”.
“Di quale proficua produzione legislativa parla, allora, il collega Sebi Romeo? Di quali straordinarie ‘innovazioni’? – prosegue il capogruppo di Forza Italia – Forse il sole agostano provoca allucinazioni… ‘Repetita iuvant’, ricordo che da tempo, assistiamo alla sistematica riduzione della qualità legislativa ormai in capo esclusivamente all’esecutivo e ad un immiserimento, quasi un azzeramento, delle funzioni del Consiglio regionale che si sta caratterizzando nella funzione di passacarte della Giunta. C’è una caduta senza precedenti nella storia del regionalismo calabrese su cui, invece di promuovere un’adeguata, urgente riflessione, si sorvola con noncuranza”.
Infine, conclude l’esponente politico, “ci tengo a fare una precisazione: in occasione della seduta del 1 agosto, l’ordine dei lavori era stato concordato col Presidente del Consiglio Irto e considerata la fase estiva ed in previsione dell’ordine del giorno, alcuni colleghi, sia di maggioranza che di opposizione, consapevoli, avevano chiesto congedo. Vero è che secondo normative interne è prerogativa del consigliere presentare all’aula proposte di inserimento all’ordine del giorno, ma è pur vero, come da me richiesto nel rispetto di tutta l’Assemblea regionale, che in alcuni casi debba prevalere il buon senso e non solo per una questione di metodo, ma anche di merito, perchè è opportuno quanto necessario non svilire mai la funzione del Consiglio, specialmente quando si tratta di discutere di argomenti importanti, per consentire la più ampia partecipazione al dibattito. A prescindere dalle posizioni politiche e degli schieramenti, va prioritariamente tutelata e difesa la dignità del Consiglio e su questo non solo auspico ma sono convinto che ci sarà la massima convergenza dello stesso Presidente Irto”.