Regione: Ambiente, ok allo Statuto dell’Ente Parchi marini

Catanzaro  – La Giunta regionale ha adottato lo Statuto dell’Ente per i Parchi regionali marini, ente strumentale della Regione. L’Ente, in particolare, e’ nato dall’accorpamento, disposto dalla legge regionale 24/2013, dei cinque preesistenti parchi “Riviera dei Cedri”, “Baia di Soverato”, “Costa dei Gelsomini”, “Scogli di Isca”, “Fondali di Capocozzo-Vibo Marina-Pizzo-Capo Vaticano-Tropea”. Lo Statuto, predisposto dal commissario straordinario dell’ente, Ilario Treccosti, e deliberato dalla Giunta su proposta dell’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, si compone di 32 articoli,suddivisi in sette titoli. All’articolo 1 si prevede che l’Ente per i Parchi marini regionali ha la sede a Catanzaro, presso la “Cittadella”, il palazzo della Regione, e ha sedi operative nei Comuni di Soverato, Vibo Valentia, Brancaleone, Praia a Mare e Belmonte: e’ dotato di personalita’ giuridica e di autonomia organizzativa, amministrativa, contabile e patrimoniale ed e’ sottoposto alla vigilanza della Giunta, che ne disciplina le linee programmatiche dell’azione. L’Ente ha come scopo la gestione e la valorizzazione dell’area naturale protetta, attraverso la tutela dell’ambiente d elle peculiarita’ storico-culturali, la tutela e la conservazione della biodiversita’, il miglioramento delle condizioni di vita delle comunita’ locali, l’equilibrio tra ecosistema ed economia dei territori di riferimento. Tre sono gli organi dell’Ente Parchi marini, secondo quanto dispone l’articolo 6 dello Statuto: il direttore generale, nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale con contratto di diritto privato di massimo 5 anni, rinnovabile, e remunerato con un compenso lordo nel rispetto della normativa regionale e nazionale vigente, con oneri a carico dell’Ente, il revisore unico dei conti (e supplente), nominato sempre dal Presidente della Giunta tra i soggetti iscritti al registro dei revisori presso il ministero della Giustizia, e il Comitato di indirizzo, composto dall’assessore regionale all’Ambiente (o suo delegato), che lo presiede, dal sindaco dei Comuni sede dei preesistenti Parchi, da un rappresentate della Guardia Costiera, da un rappresentante dell’Arpacal, e da un esperto delle piu’ importanti associazioni ambientalistiche. L’Ente, che ha un proprio patrimonio, puo’ ricevere contributi ordinari e straordinari dalla Regione e da altri enti pubblici. Al momento, lo Statuto dell’Ente per i Parchi marini regionali e’ al vaglio della prima commissione “Affari generali e istituzionali” del Consiglio regionale per il parere: la Giunta si e’ riservata l’approvazione dello Statuto dopo il rilascio di questo parere.