Sanita’: Nesci (M5S), su revoca Scura il Pd fa teatro

Dalila-NesciCatanzaro – “L’interrogazione con cui il segretario regionale e deputato Pd Ernesto Magorno ha chiesto coi sodali di partito la revoca dell’incarico commissariale per Massimo Scura e’ tardiva e non ha nulla da fare con la difesa dei diritti dei calabresi”. Lo dichiara la parlamentare M5s Dalila Nesci, che ricorda: “Il 14 settembre scorso il sottosegretario Luca Lotti venne a Lamezia Terme e, nel tentativo di mediare tra il commissario alla sanita’ e il governatore Mario Oliverio, dichiaro’ che “se fallisce Scura, fallisce il governo”. Seguendo la logica di Lotti, dobbiamo allora ricavarne un dato politico: il governo Renzi ha fallito nella gestione della sanita’ calabrese, in quanto a scoppio ritardato Scura e’ contestato pure da un Pd che ha dormito per un anno; a partire dal presidente della Regione, che ha la responsabilita’ di non aver mai voluto presentare un nuovo programma operativo, atto formale col quale la Calabria riavrebbe per legge tutte le competenze in materia sanitaria. Per un anno – incalza la deputata 5 stelle – c’e’ stato il silenzio assoluto, frutto di un allineamento di potere dei rappresentanti calabresi di ogni colore e parrocchia. I commissari Scura e Urbani hanno potuto fare i loro comodi, calpestando perfino sentenze definitive della magistratura, come per l’obbligo di riattivare gli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, di cui se ne sono beatamente fottuti”. “Oliverio ha pensato soltanto a nominare suoi amici in violazione di legge e a recitare la parte dell’indignato, mentre – continua l’esponente M5s – noi facevamo interrogazioni conseguenti, esposti in procura e al governo chiedevamo la revoca dei due commissari abusivi, incaricati fuori legge poiche’ dal 2013 la sanita’ doveva tornare alla Regione Calabria per la prosecuzione del piano di rientro. Che oggi – conclude Nesci – Magorno e cordata vogliano la revoca per Scura e’ un teatrino che nasconde il desiderio di avere soggetti piu’ malleabili di lui e di Urbani alla guida della struttura commissariale. Rammento la colpevole indifferenza del segretario regionale del Pd e del governatore della Calabria, quando il 5 ottobre scorso tenemmo, a Catanzaro, un’iniziativa specifica per cacciare i due commissari, dal titolo “Mandiamoli a casa adesso””.