Sanita’: Bevacqua, non cadano nel vuoto osservazioni su Scura

mimmo-bevacqua-18-06Catanzaro – “Ancora una volta, leggo con estremo interesse le osservazioni di esperti e docenti universitari che appaiono sulla stampa, in relazione alla sanita’ calabrese e, in particolare, al pasticcio che si profila con il Dca 64/2016 del Commissario Scura, che riscrive l’omologo provvedimento 30/2016. In quanto classe dirigente, non possiamo lasciar cadere nel vuoto l’appello alla responsabilita’ in capo al Consiglio regionale”. Lo afferma il consigliere regionale Domenico Bevacqua, secondo il quale “i tratti deficitari del precedente decreto commissariale paiono ripresentarsi, peggiorati, nel nuovo ma, alla politica, non compete l’esercizio teorico della disquisizione, bensi’ la presa in carico effettiva del problema: questa conflittualita’ fra gestione commissariale ed Esecutivo regionale deve finire, perche’ e’ giocata sulla pelle dei cittadini calabresi. Non possiamo oltre tollerare – continua Bevacqua – che il perdurare di una diatriba di competenze nata male e peggio proseguita, mini alla radice il diritto alla salute della collettivita’ regionale: partiamo dall’esistente e rendiamo, da subito, effettivo tutto cio’ che la decretazione consente, senza continuare a perderci nella guerra delle parole. Se, ad esempio – prosegue Bevacqua – il decreto permette l’apertura dell’ospedale di Trebisacce, lo si apra: nel contempo mettiamo mano alla nostra potesta’ legislativa e dimostriamo di saper produrre un intervento complessivo e coerente, in linea con i paletti imposti dal Piano di rientro e dalla sovraordinata normativa nazionale”. “Lo stesso PD nazionale – sottolinea Bevacqua – deve decidersi una buona volta: o il commissariamento continua e ce ne si fa una ragione, agendo ogni organo per quanto di sua competenza, oppure si certifica che le ragioni del commissariamento sono venute meno e si apre una nuova fase. Il resto e’ aria fritta. Volgere lo sguardo altrove – conclude Bevacqua – lasciando che siano altri consessi e altri interessi a porre mano al problema, sarebbe un imperdonabile peccato di ignavia, sarebbe il tradimento delle ragioni che ci hanno condotti a chiedere e raccogliere i consensi elettorali ottenuti. Intendo chiedere a tutti i miei colleghi, di maggioranza e di minoranza, di riappropriarci delle nostre prerogative: lo dobbiamo ai calabresi e alla nostra dignita’, dobbiamo farlo e dobbiamo farlo in fretta”.