Sanita’: 13 mln di italiani soffrono di dolore cronico, il 26%

Sanita-personaleRoma – In Italia sono 13 milioni le persone che soffrono di dolore cronico, circa il 26% della popolazione. Lo sottolinea la Fondazione Isal presentando nella Biblioteca del Senato l’Ottava Edizione della giornata “Cento citta’ contro il dolore” che si terra’ il prossimo primo ottobre e coinvolgera’ 135 citta’ italiane ed estere con medici e volontari appartenenti a 35 associazioni italiane ed europee a disposizione dei cittadini nelle piazze e nelle strutture sanitarie per svolgere consulenze medico-specialistiche gratuite, informare sulle opzioni terapeutiche e le strutture disponibili per la cura del dolore, per una migliore applicazione della legge 38 del 2010. Il dolore cronico interessa tutte le fasce d’eta’, con una maggiore prevalenza nelle donne, e soltanto “una minima parte di coloro che soffrono di dolore cronico sono malati terminali”. Il presidente della Fondazione Isal, William Raffaeli, ha spiegato: “Sabato 1 ottobre torneremo a celebrare questa iniziativa, nata nel 2009, perche’ nessuna persona deve soffrire inutilmente. Non soffrire e’ sancito dalla legge, ma non basta. Dobbiamo infatti agire sulla cultura quotidiana del Paese, anche perche’ il vento positivo della legge 38 si sta consumando ed e’ arrivato io momento di realizzare una seconda fase di slancio con un polo di grande eccellenza internazionale in cui l’innesto della ricerca e l’innovazione scientifica per lo studio del dolore cronico, specie di quello incoercibile, cioe’ un dolore severo e grave che non ha nessuna possibilita’ di trovare un lenimento con le cure attuali”.

Il dolore cronico, che comprende patologie come l’emicrania, il fuoco di sant’Antonio, e l’endometriosi, oltre ai malati terminali, “e’ trasversale e raggiunge alti picchi soprattutto negli over 60”, evidenzia la Fondazione, precisando che “solo il 26% delle persone che ne soffrono ha sperimentato medicinali della categoria degli oppiacei, mentre antiinfiammatori e antidolorifici restano i piu’ utilizzati nonostante i rilevanti effetti collaterali riscontrati nel 25% dei casi”. Inoltre, 4 milioni di questi pazienti affetti da dolore cronico non riesce ad accedere a cure adeguate. “Per fare fronte al dolore – sottolinea ancora la Fondazione – si ricorre piu’ spesso a medicinali da banco o di piu’ facile reperimento e basso costo rispetto, per esempio, agli oppiacei o ai cannabinoidi. Questi farmaci che vengono privilegiati sono soprattutto della categoria antiinfiammatori non steroidei come aspirina e Ketoprofene, che sono a scarsa efficacia clinica e ad alta potenzialita’ di rischio per l’apparato gastrointestinale, reni, fegato e cuore”. La Fondazione Isal, che fornisce questi numeri tratti da 724 interviste realizzate l’anno scorso durante la Giornata, specifica anche che “la conoscenza dei centri specializzati per la cura del dolore resta ancora oggi troppo scarsa e il 22% delle persone colpite da dolore cronico, o vicine a una persona che ne soffre, afferma di non aver mai ricevuto alcun orientamento verso una cura adeguata”. Alla presentazione di questa Ottava Giornata e’ intervenuta anche l’ex ministro della Salute, Livia Turco, in rappresentanza dell’Osservatorio sul Dolore: “il tema della lotta al dolore deve diventare una priorita’ politica – ha detto – perche’ allo stato attuale non mi risulta che sia cosi’. E non e’ un problema di risorse ma dell’importanza ce si da’ a questo tema”. Per Turco sarebbe anche “molto importante e utile che tutte le associazioni che si occupano di lotta al dolore facessero rete per diffondere la conoscenza della legge 38 e per rendere i cittadini consapevoli che avere il dolore alleviato e’ un diritto”.