Uffici Asp: Panedigrano, danno erariale in favore dei privati

Lamezia Terme – Sullo scandalo dei fitti pagati dall’Asp di Catanzaro da oltre 10 anni ai soliti privati e i numerosi immobili di proprietà inutilizzati presenti sul territorio di Lamezia Terme, interviene l’avvocato Nicolino Panedigrano, storico esponente del comitato “Difendiamo la sanità del Lametino”. Una presa di posizione netta contro il DG Giuseppe Perri targato PD, su mandato di Enzo Ciconte, che sta completando la chiusura degli uffici amministrativi di Lamezia dirottandoli a Catanzaro, senza una ragionevole spiegazione, considerando la centralità di Lamezia ma sopratutto la disponibilità di numerosi immobili di proprietà dell’Asp, che potrebbero ospitare gli uffici amministrativi e direzionali di tre aziende sanitarie.

Panedigrano non le manda certo a dire, denunciando il comportamento irrazionale e sconsiderato a partire da esponenti politici del PD, al Presidente Oliverio, al commissario Scura e al Direttore generale dell’Asp. “L’ex “compagnero” Italo Reale – dice Panedigrano – non finirà mai di stupirci. Adesso si smarca da tutti e da tutto: dalle grandi manifestazioni popolari e dalle possenti petizioni a difesa della sanità lametina, dall’unità sul tema sanità dei Sindaci del comprensorio, dalle posizioni sostanzialmente unanimi dei partiti e, probabilmente, anche da quelle del suo stesso partito, per difendere le scelte e i frutti dell’operato del Direttore Generale dr. Giuseppe Perri. E per farlo sposta l’obiettivo della discussione.
Il problema non è infatti il diritto del Direttore Generale Perri a riorganizzare i servizi, ma il fatto che lo stia facendo spendendo soldi pubblici (nostri) a favore di qualche privato catanzarese a cui paga lauti canoni di affitto (per un certo periodo anche a vuoto), mentre lascia vacanti i tanti locali di cui è dotato il nostro ospedale (e sembra anche quello di Soverato).
Questi soldi vengono sottratti a destinazioni pubbliche più utili e produttive, come ad esempio verso la medicina territoriale, gli screening che languono, il servizio vaccinazioni e via elencando, per finire in tasche private solo perché qualcuno in alto ha deciso e il dr. Perri si sta prodigando ad accentrare tutto nella città di Catanzaro. E non c’è nemmeno nessuna ragione in questa scelta accentratrice, perché il “cuore” dell’attività dell’ASP è l’ospedale di Lamezia ed è qui semmai che si dovrebbero accentrare tutti gli uffici amministrativi, come farebbe qualsiasi imprenditore privato e come fanno anche altre aziende pubbliche che non abbiano l’ossessione di favorire la città capoluogo.
Una ossessione che non è solo pennacchio, è anche concentrazione e incremento di spesa nella città di Catanzaro dei fondi sanitari regionali. Da anni chiediamo invano ai Direttori Generali, compreso il dr. Perri, di rendere pubblici i flussi territoriali di spesa dell’ASP per far capire ai lametini come alla base del drammatico declino della nostra sanità dopo l’accorpamento della nostra ASL non vi sia una diminuzione delle risorse assegnate all’ASP, che sono invece rimaste inalterate e continuano ad essere assegnate all’area provinciale di Catanzaro in percentuale di circa il 20% in più rispetto alla media regionale, ma il fatto che tali risorse vengano concentrate per oltre il 70% nell’area catanzarese per realizzare l’obiettivo della cosiddetta “Cittadella della Salute”.
Il Dr. Perri, che ha ottenuto di mantenere il posto di Direttore Generale anche dopo essere andato in pensionato come dipendente della stessa ASP e che ora è giunto comunque al termine anche della proroga del suo mandato, se davvero volesse bene, come dice, al territorio lametino, non solo ora potrebbe revocare questa scelta di accentrare i servizi a Catanzaro e fornirci risposta sui flussi di spesa territoriale, ma dall’alto della sua funzione potrebbe anche difendere, come finora non ha fatto, la proposta di dare al nostro ospedale – conclude Panedigrano – quella reale funzione regionale che da oltre quindici anni tutti, destra, centro e sinistra, hanno individuato nell’attivazione della sede di quella rete traumatologica, che, per non doverla assegnare a Lamezia, Scura finora non ha nemmeno voluto attivare”.

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