Sanità: prorogati i commissari delle ASP calabresi fino al 14 febbraio 2025

Lamezia Terme, 31 dicembre 2024 – I commissari delle Aziende Sanitarie Provinciali (Asp) calabresi restano in servizio per altri 45 giorni. L’incarico dei quattro commissari, che sarebbe scaduto a mezzanotte con la fine del Decreto Calabria, la legge speciale che ha regolato il commissariamento della sanità regionale, è stato infatti prorogato.

Secondo quanto si apprende da fonti ufficiali della Regione Calabria, la proroga tecnica è stata disposta ai sensi del Decreto Legge 293 del 1994, al fine di garantire la continuità operativa delle strutture sanitarie coinvolte. La nuova scadenza per i commissari cadrà quindi il 14 febbraio 2025.

Le figure interessate dalla proroga sono: Simona Carbone, commissaria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Dulbecco” di Catanzaro; Antonio Battistini, commissario dell’Asp di Catanzaro; Antonio Brambilla, commissario dell’Asp di Crotone; Giangiuligi Scaffidi, commissario dell’Azienda Ospedaliera GOM di Reggio Calabria.

La decisione di prorogare i commissari è stata presa per garantire il regolare svolgimento delle attività sanitarie, in attesa che vengano definiti gli assetti organizzativi a seguito della scadenza del Decreto Calabria. Questo provvedimento arriva in un momento di transizione cruciale per il sistema sanitario della regione, che ha visto negli ultimi anni una gestione straordinaria a causa delle difficoltà legate alla governance sanitaria.

I commissari, infatti, sono stati nominati con l’obiettivo di garantire il miglioramento e il potenziamento dei servizi sanitari, in un contesto in cui la sanità calabrese ha affrontato numerose sfide legate a inefficienze e carenze strutturali con la spada di damogle legata al risarcimento dei conti. Con questa proroga, la Regione Calabria intende assicurare la continuità dei servizi e la gestione delle Asp, senza interruzioni che potrebbero compromettere l’efficacia delle prestazioni sanitarie.

Questo provvedimento di proroga, seppur temporaneo, vuole essere un segnale di stabilità in un momento delicato per il settore sanitario, dando così il tempo necessario per completare la transizione e valutare le future politiche di gestione sanitaria in Calabria.