Facebook: ‘bufale’ preoccupano board, Zuckerberg “non le voglio”

mark-zuckerberg1Roma – Facebook dichiara guerra alle ‘bufale’ e alle notizie false ma non sembra saper cosa fare per fermarle. Mark Zuckerberg, il fondatore del social network piu’ frequentato del web, sul proprio profilo torna a parlare del rapporto tra le ultime elezioni presidenziali americane e i social: “Non vogliamo bufale”, scrive, dopo aver respinto nei giorni scorsi una responsabilita’ indiretta di Facebook nell’ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca. “In seguito alle elezioni molte persone si sono chieste se le notizie false abbiano in qualche modo contribuito al risultato, e quale responsabilita’ spetti a noi nel prevenire tutto questo”. Zuckerberg assicura che “oltre il 99% del contenuto che gira su Facebook e’ autentico” e che “solo una piccola quantita’ e’ fatto da notizie false e bufale, provenienti non da una fazione solamente”. “Cio'”, sottolinea, “rende estremamente improbabile che le bufale possano modificare il risultato di una elezione in una direzione o in un’altra”.
La presa di posizione del fondatore di Facebook segue una discussione interna al board che guida il social network, alla quale, secondo il New York Times, hanno partecipato, la notte delle elezioni, i gradi piu’ alti. Nel corso di una chat privata e’ stato stabilito un incontro con il team che si occupa della policy: la decisione riflette la preoccupazione di molti sul grado di influenza di Facebook (1,79 miliardi di iscritti, quasi la meta’ degli americani adulti, secono una ricerca del Pew Research, lo ritiene fonte di informazioni) non solo sulle elezioni ma anche, e soprattutto, sulla creazione di un modello culturale segnato sempre meno dall’apertura mentale di chi detiene un profilo e sempre piu’ dal suo bisogno di trovare ‘amici’ che la pensino come lui. La diffusione di notizie false si sviluppa con forza in questo contesto, poiche’ esse vanno a consolidare una serie di opinioni pregiudiziali e le presenta al pubblico come verita’ inoppugnabili. E’ il caso del falso endorsement di Papa Francesco a Donald Trump, messo in giro sui social a luglio scorso e quanto mai improbabile (Francesco, solo per dirne una, non e’ mai stato cosi’ lontano dal neo eletto presidente americano sul tema dei migranti e dei rifugiati), ma spacciato per notizia lanciata da un fantomatico canale di news denominato ‘Wtoe 5 News”. “Il nostro obiettivo – scrive Zuckerberg nel post – e mostrare alla gente cio’ che davvero ha un senso” e “abbiamo gia’ avviato un lavoro che dia alla nostra comunita’ la possibilita’ di indicare le bufale e le notizie false con una flag. Abbiamo fatto dei progressi e continueremo a lavorare in questa direzione. Questo e’ un tema in cui si deve procedere molto attentamente. Identificare la ‘verita” e’ complicato. Mentre alcune balle sono da sgonfiare del tutto, il resto, la parte piu’ grande dei contenuti che girano, e’ sostanzialmente corretta anche se alcuni dettagli sono sbagliati o omessi. E magari molti indicano come falsa notizia un post con cui sono semplicemente in disaccordo. Sono sicuro -aggiunge Zuckerberg – che troveremo un modo affinche’ la nostra comunita’ possa dire quale contenuto abbia un senso ma credo – ammette- che bisogna essere estremamente cauti circa la possibilita’ di diventare noi stessi arbitri della verita’”.