Castrovillari: i lavori del consiglio comunale

castrovillari-consiglioCastrovillari – E’ stato, sostanzialmente, un Consiglio di confronto , senza votazioni, che non si è discostato troppo, nella sua interezza, naturalmente con alcuni distinguo, sull’importanza di accogliere chi scappa dalla guerra e perché perseguitato dal proprio Paese, affermando, così, la capacità diffusa di solidarietà che caratterizza la comunità del capoluogo del Pollino.
Al centro della recente assemblea del parlamentino comunale di Castrovillari, che ne ha solo parlato per approfondirlo e divulgarlo, la partecipazione dell’Ente al Bando S.P.R.A.R. per la presentazione di progetti per l’accoglienza di richiedenti /titolari di Protezione internazionale e dei loro familiari , nonché degli stranieri e dei loro familiari beneficiari di protezione umanitaria che fruiscono del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi all’asilo grazie ad una sinergia Ministero dell’Interno ed ANCI (Associazione nazionale dei Comuni).
Questione che era stata precedentemente precisata in un Convegno con il Vescovo della Diocesi di Cassano e con alcuni Sindaci della Zona che stanno portando avanti questa esperienza,dibattuta e precisata in altri ambienti e che aveva sollevato pure diverse chiavi di lettura e di approccio all’interno della maggioranza (d’accordo per l’integrazione) che l’ha riproposta per informare e spiegare meglio alla città cosa intende fare l’Amministrazione, partendo dalla solidarietà, per i rifugiati politici come ha tenuto ad affermare il Sindaco, Domenico Lo Polito introducendo il punto.
Scelta criticata dalla minoranza, per l’assenza anche di un voto finale e a partire da più elementi per lei discordanti ed esemplificativi di una mancanza chiara d’indirizzo politico, molto confuso sul punto come esprimono- hanno detto- pure gli atti. Per le Civiche, comunque, assolutamente favorevoli all’accoglienza ed all’ospitalità di queste persone , la proposta doveva essere partecipata molto prima in Consiglio con un vero coinvolgimento a 360gradi. Da qui la loro ulteriore critica al metodo della maggioranza di porre, sempre più spesso, ogni discussione “a carte scritte” , come hanno richiamato negli interventi, con diversi chiavi di lettura, Peppe Santagada, Maria Antonietta Guaragna, Onofrio Massrotti e Sara Astorino la quale ha posto anche delle interrogazioni raccolte tra la gente sulle ricadute del progetto già deciso e confezionato, tra questione fondi , rischio lavoro per i locali, controllo e capacità d’accoglienza. Il giudizio negativo delle Civiche, a partire da quello articolato di Santagada anche sull’inutilità della seduta, è stato rinviato al mittente, in maniera determinata e senza mezzi termini, in tutti gli interventi della maggioranza, con i consiglieri Dario D’Atri – che ha anche ufficializzato la sua adesione al Gruppo dei Progressisti-, Francesca Dorato, l’Assessore Pino Russo, ed ancora Era Rocco, Nicola Di Gerio, Gerry Rubini, Carmine Lo Prete e Serena Carrozzino, i quali hanno ribadito da più angolature che il momento che era stato posto è per affermare che la volontà scaturiva da una precisa scelta politica per costruire un modello di accoglienza, per chi scappa dalle guerre e da ogni tipo di persecuzione, che si vuole far crescere con un progetto pilota il quale vuole coinvolgere ogni livello della comunità per una ospitalità diffusa di cui è da anni garante la città. Invece per il consigliere Francesco Battaglia di Fratelli d’Italia l’idea è da bocciare “ma non perché si è razzisti- ha detto- semplicemente perché ci vorrebbe più integrazione per i castrovillaresi che soffrono tanti disagi e perché un percorso del genere non si sa dove porti sulla base delle continue evoluzioni che si registrano”.
Nella discussione, svoltasi presso la sala 14 del Protoconvento francescano , dove era riunito il parlamentino locale, presieduto da Piero Vico che l’aveva convocata su determinazione dei capigruppo, e che, concludendo, ha richiamato la positività del confronto, testimone, attraverso l’intervento di tutti, di una Castrovillari solidale ed accogliente per storia e tradizione, il primo cittadino ha precisato che “Se il progetto presentato dall’Amministrazione sarà accolto dagli organismi centrali del governo, la città ospiterà nel 2017 20 persone presso famiglie. L’iniziativa costerà 252milaeuro e si avvale di fondi statali. Un finanziamento del solo 5% sarà a carico dell’Ente che offrirà corsi di alfabetizzazione. Un intervento che esprime chiaramente la volontà di questa Amministrazione – è stato soggiunto- per una solidarietà sostanziale, contro la sottocultura dell’indifferenza e del girarsi dall’altra parte.” E, per dirla tutta, il dramma è che una parte dà l’idea che il diverso sia pericoloso in sé , mentre è il contatto umano, con le persone,a scardinare l’idea che il diverso sia pericoloso in sé.
Per questo l’Amministrazione ha fatto un bando per il progetto d’ospitalità diffusa a cui ha risposto l’Associazione di Perugia Civis onlus, con sede a Cassano Jonio, che si occuperà sul territorio dei servizi di secondo livello di accoglienza S.P.R.A.R., concernenti l’inclusione sociale e l’accompagnamento lavorativo, senza prescindere da un coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione come ha ricordato Debora La Rocca dell’Associazione umbra, intervenendo nel momento di Consiglio aperto, a cui ha dato pure il proprio contributo Diego Radicione per l’associazione Integrandosi, ricordando che la politica deve governare con determinazione i processi che presenta la realtà e rappresentando le tante esperienze già ben integrate in città.
I lavori hanno registrato pure un minuto di silenzio , proposto dal presidente Vico per la scomparsa di Vincenzo Risoli, già vice sindaco e consigliere in questa città.
E sono stati contraddistinti da due interrogazioni delle Liste Civiche non soddisfatte, comunque, delle risposte ricevute; la prima, illustrata dalla consigliera Guaragna, chiedeva spiegazioni sull’opera di adeguamento della discarica di contrada Campolescia, sull’aumento delle capacità di abbanco, sull’apertura del sito nonostante il netto No di agricoltori, Associazioni, Cittadini e quale iniziative avrebbe messo in atto l’Amministrazione circa la non possibilità , rappresentata da lei e dai suoi colleghi, di reperire registri e documenti , custoditi presso l’archivio di palazzo Calvosa, sui dati relativi la produzione di percolato proveniente dalla discarica di Campolescia ( che secondo loro da anni è stato fonte di spesa per la collettività nonché di pericolo per la salute-da qui l’importnza per loro di chiudere il sito) , interessata dai lavori di adeguamento, che sui relativi costi di smaltimento riferiti agli anni 2003/2015. A tal proposito il Sindaco Lo Polito precisava che le preoccupazioni palesate dal gruppo non erano suffragate da niente se non da false concetture, precisando, inoltre, che la discarica veniva messa in sicurezza senza aumento di capacità di abbanco come era presente in un primo documento, che il percolato, come chiarito qualche giorno addietro all’Arpacal, era stato smaltito regolarmente e non vi era alcuna contaminazione del territorio. Lo stesso ha , poi, dato la sua immediata disponibilità a chiudere la discarica fermo restando una immediata disponibilità economica di 800mila euro che non c’era. Inoltre ha chiarito , rispondendo,che i documenti non potevano essere momentaneante reperiti , come veniva richiesto, non per cattiva volontà dei funzionari ma perché essendo palazzo Calvosa interessato da un recupero che si sta concludendo, scaffali e suppellettili erano riuniti in modo tale che nessun documento poteva essere prelevato. Ma tra qualche giorno- ha aggiunto- i consiglieri potranno prelevare le carte poiché il palazzo verrà inaugurato e riaperto. A riguardo non si sono fatte attendere le contestazioni della consigliera Guaragna a tali affermazioni.
L’altra interrogazione rappresentata dal consigliere Ferdinando Laghi per le Civiche è stata posta per avere notizie circa la specifica natura di una Centrale a Biomasse che dovrebbe essere realizzata nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche , e perché preoccupati – ha aggiunto- per la salute dei cittadini in quanto l’impatto ambientale dell’impianto ricadrebbe pure su colture ed esistente. Insomma – ha precisato Laghi- l’interpellanza serve per verificare, prima di qualsiasi scelta da parte dell’Amministrazione, se c’è spazio per un cammino di valutazioni e riflessioni comune, e per abbassare quei toni troppo accessi e fortemente conflittuali presente in materia ambientale. Lo Polito nel rispondere ha chiarito che la realizzazione era stata spostata al 2017 per svolgere una ulteriore valutazione complessiva dell’idea, bisognosa anche di un Piano Bosco ancora non presente ma necessario nel caso si intendesse utilizzare come combustibile il sottobosco ( assolutamente sconsigliato da Laghi), fermo l’interesse dell’Amministrazione di rendere energicamente autonoma la città. Posizione quest’ultima accolta con soddisfazione dall’esponente delle Civiche che ha proposto su questo la disponibilità ad una sinergia.