Perseo: Antonio Notarianni condannato per aver calunniato un finanziere

Antonio Notarianni

Antonio Notarianni

Lamezia Terme – Notarianni (detto “zorro” o “mastro Antonio”, ritenuto affiliato all’omonimo gruppo della ‘ndrangheta lametina, facente capo a Francesco Giampà detto “u profissuri”, secondo quanto sostenuto dall’accusa, il 29 luglio dello scorso anno, a seguito del suo arresto nell’ambito dell’operazione “Perseo”, in un interrogatorio reso al Gip di Catanzaro, Abigail Mellace, avrebbe accusato il brigadiere Vito Margiotta, comandante del nucleo mobile del gruppo guardia di finanza di Lamezia Terme ed uno degli investigatori delle operazioni “Medusa” e “Perseo” dei quali si è avvalsa la Dda catanzarese per lo svolgimento di quelle indagini, di aver costretto due imprenditori a rilasciare le dichiarazioni che avevano consentito di indagare e far trarre in arresto lo stesso Notarianni per estorsione, nell’ambito dell’operazione “Perseo”, e per associazione mafiosa ed usura nell’operazione “Medusa”.
Nell’immediatezza dell’interrogatorio, la Dda, a fronte delle dichiarazioni rese da Notarianni nel corso del suo interrogatorio, lo aveva iscritto nel registro degli indagati ravvisando nelle sue affermazioni il reato di calunnia a danno del sottufficiale della guardia di finanza. Secondo i magistrati inquirenti, infatti, uno degli imprenditori cui faceva riferimento Notarianni non era stato nemmeno interrogato da Margiotta per cui le sue accuse nei confronti del finanziere, di fatto, venivano smentite dagli atti.
Il secondo imprenditore, invece, era stato interrogato dal sottufficiale ma, secondo i magistrati “per come risulta dall’ordinanza notificatagli, l’imprenditore, nel verbale di sommarie informazioni innanzi alla guardia di finanza del 30 dicembre 2010, fa delle parziali ammissioni del tutto generiche circa i suoi rapporti economici con Antonio Notarianni, solo dopo che la Pg operante gli poneva in visione documentazione probante, consistente in assegni bancari, dei rapporti commerciali esistenti tra la persona che veniva interrogata ed i Notarianni, con particolare riferimento ad Antonio Notarianni, circostanze peraltro riferite da diversi collaboratori di giustizia”.