Catanzaro: Polimeni e Tallini “no a sostituzioni ad personam di dipendenti e dirigenti”

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Catanzaro – “Negli ultimi giorni è stata sollevata l’opportunità di sostituire alcuni funzionari degli uffici comunali. Plaudiamo a questa iniziativa che sicuramente risponde all’esigenza di porre rimedio ai ritardi nell’applicazione della normativa vigente e di garantire la massima efficienza della macchina amministrativa, ma auspichiamo che questo eventuale provvedimento sia inserito in un disegno più ampio che preveda la rotazione del personale impiegato all’interno dei diversi uffici richiamando quanto previsto dalle leggi vigenti e dal piano nazionale anticorruzione”. Lo affermano i capigruppo consiliari Marco Polimeni (Catanzaro da vivere) e Domenico Tallini (Forza Italia). “In particolare, la rotazione dei dipendenti e dei dirigenti all’interno dell’amministrazione comunale – proseguono – rappresenterebbe lo strumento idoneo ad impedire il protrarsi a tempo indeterminato degli incarichi nel medesimo settore, evitando abusi di posizione e riducendo, di conseguenza, i rischi di eventuali fenomeni di corruzione. A tal fine, è necessario che si definiscano al più presto i criteri specifici per garantire un’effettiva rotazione che coinvolga non solo i dirigenti, ma anche i responsabili del procedimento, nelle aree a più elevato rischio di corruzione. Nello specifico, per i dirigenti la rotazione può operare solo alla scadenza dell’incarico, applicando comunque l’articolo 19 del dlgs 165/2001 in tema di conferimento degli incarichi. Crediamo, invece, che l’eventuale sostituzione ad personam possa rappresentare non solo un esempio che rischia di diventare un pericoloso precedente, ma soprattutto un macroscopico errore che può avere delle immediate ricadute sulla vita amministrativa dell’ente e, di riflesso, sul rapporto di fiducia e di trasparenza nei confronti dei cittadini. Presenteremo – concludono i capigruppo – formale richiesta alla Segretaria generale per ottemperare agli obblighi previsti, proprio perché già disciplinati dalla legge, ed eventualmente comprendere le motivazioni di eventuali criteri di valutazione diversi”.