Catanzaro: Cnc, serve una legge che tuteli il capoluogo

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Catanzaro – “L’influenza e l’autorevolezza sono doti pressoche’ inesistenti tra i nostri amministratori, almeno quando la posta in gioco e’ la difesa della nostra citta’ ed il suo futuro. Adesso siamo in grado di affermare che a questi novelli strateghi della politica manca anche la tempestivita’. Leggiamo sulla stampa, ad esempio, l’annuncio del 4 aprile appena trascorso di un ennesimo scippo che si starebbe perpetrando ai danni della nostra citta’ in merito alla istituzione dell’Agenzia Unica per le ispezioni sul lavoro che, in Calabria, non sarebbe destinata a Catanzaro bensi’ prevedrebbe l’attivazione di due sedi nelle citta’ di Reggio Calabria e Cosenza”. Lo si legge in una nota del Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore” “Ma gia’ il 13 marzo scorso – continua la nota – il nostro Movimento aveva provveduto a dare ampia e pubblica diffusione alla suddetta lamentata eventualita’, invitando letteralmente “a partire dal Sindaco per arrivare fino alla classe parlamentare, a vigilare con attenzione sulla scelta che da qui a poco il Governo andra’ ad operare quando stabilira’ le 18 sedi delle Agenzie uniche per le ispezioni del lavoro”. Anzi, paventando che sarebbe accaduto cio’ che oggi sembrerebbe stia per succedere, avevamo sollecitato i nostri politici affinche’ “tirassero fuori gli attributi senza fingere, domani, di cadere dalle nuvole”. D’ora in poi, immancabilmente, – si legge – saremo costretti ad ascoltare le litanie delle reciproche accuse tra le contrapposte fazioni politiche ed assisteremo ai riti delle azioni difensive, delle interrogazioni parlamentari, dei ricorsi al Tar, degli interventi sui ministri e delle pressioni sui sottosegretari e, ognuno dei nostri amministratori, trovera’ modo e tempo, se mai la vicenda dovesse avere sviluppi positivi, di vantarsi di essere riuscito a “scongiurare il pericolo di una assurda decisione” e di avere impedito che si perpetrasse “un ennesimo scippo ai danni di Catanzaro””.

Il movimento parla di “scene viste e riviste che, purtroppo, stanno diventando la normalita’, sulle quali vorremmo sollecitare una riflessione proprio sulla sistematicita’ con cui avvengono tali presunti scippi e sulle azioni da mettere in atto per prevenirli. A noi – continua la nota – sembra ormai evidente che all’origine di tutto ci sia un diverso modus operandi tra le rappresentanze politiche delle altre citta’ calabresi, almeno le reggine e cosentine, e quella catanzarese, troppo incline ad appassionarsi su beghe di quartiere, a dilaniarsi in lotte interne ai partiti e poco attenta ad intrattenere costanti relazioni e contatti col mondo politico nazionale. Ecco, se un dato puo’ essere tratto, e’ che mentre oltre i confini catanzaresi i politici intervengono e si attivano ad ogni livello nel momento in cui le decisioni vengono prese ed i provvedimenti adottati, dalle nostre parti lo scoprono sempre “dopo”. ora, giacche’ e’ impensabile che interi governi che si sono succeduti negli ultimi lustri abbiano deciso di colpire la nostra citta’, e’ chiaro che l’inversione di rotta che riporti Catanzaro verso la centralita’ regionale che le spetta, per ruolo e funzioni, deve essere attuata da tutta la nostra classe politica che deve decidere di abbandonare deleterie e desuete contrapposizioni ideologiche e trovare il coraggio di agire con coesione e sinergia per tutelare il grande ammalato di questa nostra Calabria, il suo Capoluogo. Per raggiungere l’obiettivo, cosi’ stanti le cose, – sottolinrea il movimento – e’ indispensabile uno strumento normativo statale – pensiamo ad una legge “Pro Catanzaro” cosi’ come dal nostro Movimento proposta nel 2009 – che sollecitiamo da anni e che ha riscosso interesse ed approvazione da piu’ parti. E’ arrivata l’ora di passare dalle parole ai fatti, prima che sia troppo tardi. Nel frattempo, rispetto all’agenzia unica per le ispezioni sul lavoro, abbiamo due domande per i nostri politici: Vi siete mossi? Avete da darci qualche novita’?”.