Catanzaro – “Spero che la nuova opera sia di gradimento dei cittadini”. Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina al Museo del Rock, in occasione della quale l’ideatore della fontana monumentale di piazza Matteotti, Franco Zagari, ha provveduto a descrivere le caratteristiche essenziali dell’opera che sara’ ufficialmente inaugurata alle ore 18 di oggi. “Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla riqualificazione della principale piazza della citta’ – ha osservato ancora il primo cittadino -. Massimo e’ il nostro impegno nel tentativo di rilanciare il centro storico, lo dimostrano i progetti che riguardano le Gallerie del San Giovanni, gli interventi quasi terminati dell’ex Stac, l’apertura del museo del Rock. E su questa scia proseguira’ il nostro attento lavoro”. “L’attivita’ di rilancio della parte antica della citta’, dal punto di vista amministrativo, e’ pienamente in atto – ha ribadito l’assessore ai lavori pubblici, Gianmarco Plastino, presente alla conferenza stampa -. Catanzaro sta vivendo una fase di trasformazione”.
“Agli estremi della nuova piazza – ha spiegato Zagari – il progetto si annuncia subito con due coppie di stele che raccontano della citta’: “Sanguinis effusione” e’ il motto di Catanzaro che ricorda il tributo coraggioso della citta’ per Carlo V, mentre “Jonio” e “Sila” testimoniano le due anime del paesaggio, l’immagine forte di questa citta’ aerea sospesa fra il mare e la montagna. Sono sculture di metallo bianche ognuna pensata come una figura maschile e femminile. Questa e’ solo una delle storie, molte in verita’, che Piazza Matteotti racconta a chi vuole attraversarla, sostarvi, ascoltarla, viverla. Si succedono gli spazi di una grande area pedonale, molto diversi fra loro, cosi’ che sembrano essere metafora della folla, che e’ diversa e unita allo stesso tempo, che qui e’ densa e qui e’ distesa, articolata in attivita’, flussi e comportamenti legati alla convivialita’, un luogo in tensione fra momenti emozionali e pause di intimita’”.
Zagarui ha spiegato che “una fontana di vetro sostituisce la Scaletta ripetendone l’impronta triangolare e cercando di rinnovarne in modo piu’ dolce lo stesso ruolo carismatico, ma questa volta con un’attitudine piu’ distesa e serena, uno spazio d’acqua che ha una forte attrattiva come momento d’intimita’ e d’incontro in luogo di un monumento che offriva una platea e un punto di osservazione dall’alto. Oggi e’ il momento di fare brevemente il punto sul significato di questo cambiamento della nuova Fontana di vetro in sostituzione della Scaletta. L’episodio della Scaletta, nel bene e nel male, appartiene ormai alla storia di questa citta’, ma la sua forza e’ un’idea, prima ancora che il corpo di un edificio. Questo elemento, per quanto abbandonato a se stesso e non curato ha rappresentato in tutti questi anni un riferimento importante. La sostituzione nella mia intenzione e’ una sfida: voler dare a tutto l’insieme del nuovo e del vecchio intervento, un nuovo elemento di riferimento nel quale sia evidente un particolare significato che segna un nuovo equilibrio fra la citta’ e il suo tempo. Nelle mie intenzioni la scaletta e’ stata un elemento con una sua forte carica emozionale al punto di essere paradossale, una scala che nasce ampia e finisce in un punto dominante di osservazione. Molti – ha detto – hanno ritenuto che fosse un monumento troppo moderno, troppo assertivo, violento, quindi brutto. Questo non toglie che sei soluzioni su sette nel concorso proponessero di mantenerlo”.