Cosenza – Sarebbe quasi scontato, per chi non riesce a coronare nel lavoro il proprio percorso di studi, farsi prendere dallo sconforto e decidere di mollare ed emigrare altrove, alla ricerca di quelle gratificazioni che la propria terra non è purtroppo in grado di assicurare. Molto più difficile è prendere il coraggio a due mani e restare nella propria città alla ricerca di strade alternative comunque appaganti e per le quali vale la pena spendersi.
E’ quello che è accaduto alla cosentina Alessandra Primicerio, una laurea in storia dell’arte in tasca, ma con l’unica prospettiva di fare le valigie per andare ad insegnare lontano da Cosenza. Allora, meglio restare. Una scelta che ha richiesto coraggio e che si è rivelata nel tempo quasi una sfida. Ma non esente da soddisfazioni.
Diverse quelle riservate ad Alessandra Primicerio nel suo cammino di riconversione da docente di storia dell’arte a critico d’arte.
L’ultima, in ordine di tempo, il riconoscimento assegnatole dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza nel corso dell’incontro svoltosi nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, su proposta del Consigliere comunale Francesco Spadafora.
Dopo gli onori di casa del Presidente dell’organismo consiliare Claudio Nigro, l’incontro con Alessandra Primicerio è andato avanti con la relazione introduttiva del consigliere Mimmo Frammartino, impegnato nel compito di ricostruire il profilo dell’ospite e il suo percorso culturale. Animata dalla passione per l’arte sopra ogni cosa, per sua stessa ammissione “un desiderio che non si spegne mai”, Alessandra Primicerio ha iniziato i suoi studi iscrivendosi a Napoli al corso di laurea in Conservazione dei beni culturali. Poi, il trasferimento al Dams dell’Università della Calabria dove ha seguito, fino alla laurea, l’indirizzo artistico.
Nella sua formazione, molto hanno contato la docente Raffaella Morselli, di Mantova, tra i massimi studiosi dei Gonzaga e del collezionismo, con la quale la Primicerio discusse la tesi universitaria sul collezionista del XVII secolo Antonio Ruffo, e l’incontro con il prof.Luigi Spezzaferro, di Roma, studioso di Caravaggio e preside del corso di laurea in conservazione dei beni culturali.
E’ con Spezzaferro, infatti, che Alessandra Primicerio matura le prime esperienze all’Università come cultore della materia e collaboratrice alla didattica presso la cattedra di Storia dell’arte. Preziosa si rivela, successivamente, la sua collaborazione con la Soprintendenza di Cosenza, soprattutto con il prof.Giorgio Leone. Sono gli anni in cui Alessandra Primicerio offre alla Soprintendenza il suo contributo per numerosi cataloghi di altrettante mostre e anche per le visite guidate delle esposizioni. Tra le maggiori soddisfazioni, l’aver contribuito ad organizzare, nel 2005, la storica mostra “Da Picasso a Wharol”, voluta e curata dal mecenate Carlo Bilotti, ed ospitata al Museo dei Brettii e degli Enotri.
Ciò che ha messo nel carniere a livello esperienziale suggerisce ad Alessandra Primicerio di proseguire nell’opera di valorizzazione dell’arte nel proprio territorio, dando vita, insieme ad un gruppo di colleghe laureate, come lei, in Storia dell’arte, ad una cooperativa, la “EventoArte” di cui diviene Presidente. Da questa nuova “avventura” prendono le mosse l’ideazione e la realizzazione di laboratori didattici per le mostre della Soprintendenza destinati prevalentemente alle scuole che diventano una sorta di interlocutore privilegiato. Oggi Alessandra Primicerio fa parte del direttivo dell’UCAI, Unione Cattolica Artisti Italiani (il Presidente della sezione cosentina Franco Bitonti non ha fatto mancare la sua presenza all’incontro del Rendano) ed è direttore artistico del Centro studi “Il Convivio”. Collaboratrice di “Rivista20” e componente della commissione pari opportunità del Comune di Castrolibero, rappresentato al teatro “Rendano” dal consigliere comunale Ylenia Illuminato, la Primicerio sta per veder realizzato il suo sogno nel cassetto: dare alle stampe due libri di arte. Un progetto, ormai, in dirittura d’arrivo.
L’attaccamento alla sua terra le è costato in termini di rinuncia, perché se avesse lasciato la sua città avrebbe sicuramente insegnato altrove. Il riconoscimento tributatole dalla Commissione cultura, presenti all’incontro anche il Vice Presidente Maria Lucente e il consigliere comunale Francesco Spadafora (entrambi hanno avuto parole di apprezzamento per Alessandra Primicerio) ha, però, quasi il sapore di un risarcimento morale e al tempo stesso di un particolare segnale di attenzione affinché chi rimane al servizio della propria terra non abbia la sensazione di farlo nell’indifferenza delle istituzioni.