Mafie: presentata relazione Dna, Bindi “non solo armi”

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Roma – “Abbiamo piu’ volte ribadito che le armi moderne della mafia non sono soltanto le armi che uccidono ma infiltrarsi ed approfittare di ogni debolezza”. A parlare e’ Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, in occasione della presentazione a Roma della relazione annuale della Dna. “C’e’ una grande sintonia con questa relazione e quella della Dia, testimonianza che i vari pezzi del sistema si parlano e sintonia con l’attivita’ della Commissione Antimafia”. La presidente Bindi fa riferimento alle ultime inchieste che hanno coinvolto il nord Italia, dicendo che si potrebbe parlare “non piu’ di mafie al nord ma potremmo dire mafia del nord” seppur “la casa madre dove si prendono le decisioni rimane in Calabria, in Sicilia, in Puglia, in Campania”. Per il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti la “novita’ di quest’anno e’ la nuova organizzazione della Dna che per la prima volta l’anno scorso si e’ data un programma organizzativo, un progetto approvato dal Csm. E’ una relazione molto innovativa. Abbiamo centrato l’attenzione – dichiara Roberti – su corruzione, crimini ambientali e contrasto al controllo mafioso degli appalti”. In conclusione il Procuratore, parlando del contrasto ai beni delle mafia, afferma: “Cerchiamo di togliere l’acqua al pesce” ovvero i fondi alla mafia.

Mafie: Bindi, pericolosa perche’ utilizza le cose piu’ sacre
“La pericolosita’ delle mafie sta nell’usare le cose piu’ sacre della vita, dall’amicizia agli affetti, la famiglia e la religione. Sembrera’ una sciocchezza ma dopo Oppido Mamertina se una Madonna si inchina i giornali ne parlano, prima no. Minare quel consenso che e’ la forza delle mafie”. A parlare e’ Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, in occasione della presentazione a Roma della relazione annuale della Dna. “Bisogna prendere esempio dalle parole di Falcone, parlarne invece c’e’ una sorta di rimozione: si fa sempre molta fatica ad ammettere che il male e’ tra noi. Dobbiamo parlare di legalita’ perche’ c’e’ oramai una cultura della legalita’”.
Mafie: Roberti, Chiesa poteva fare di piu’, per secoli niente
“Sono convinto che la Chiesa potrebbe moltissimo contro le mafie e gran parte delle responsabilita’ le ha proprio la Chiesa perche’ per secoli non ha fatto niente”. Cosi’ il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti alla presentazione a Roma della relazione annuale della Dna. “Penso al discorso di Giovanni Paolo II fatto alla Valle dei Templi ma dopo quello? Silenzio assoluto. Zero reazioni, nonostante omicidi come quello di Padre Puglisi, fino al 2009 quando la Conferenza Episcopale ne parlo’. Oggi dopo altri sei anni Papa Francesco ne parla apertamente e parla di scomunica”.