Lamezia: rimesso in liberta’ operaio arrestato per tentata violenza sessuale

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Lamezia Terme – E’ tornato in libertà, A.M., l’operaio che avrebbe tentato di violentare una nigeriana. Nella fase dell’arresto dagli investigatori, ai quali venne chiesto la massima riservatezza, vennero diffuse solo le iniziali del presunto violentatore. In ogni modo a distanza di qualche settimana il nome ed il cognome è ormai noto negli ambienti giudiziari per essere comparso già davanti al giudice dell’indagini preliminari nella fase iniziale della vicenda e relativamente alla convalida o meno del fermo. Nel rispetto di quella riservatezza, alla quale hanno fatto ricorso i familiari per il ruolo che svolge un parente, continueremo a rispettare il riservo utilizzando, comunque, dei sinonimi nel raccontare il prosieguo della storia, alla luce delle decisioni del Gip. I protagonisti sono un uomo italiano che chiameremo Arturo Mentalmente e una donna nigeriana che indicheremo con il sinonimo Musa Libertà. Mentalmente avrebbe negato tutto, di non avere tentato di violentare la donna, alla quale aveva offerto un passaggio con la sua auto. Mentalmente, in ogni caso, nel negare la violenza sessuale, non ha nascosto di avere chiesto a Libertà, un rapporto sessuale, richiesta che lei ha rifiutato. Tra i due è nata una colluttazione nel corso della quale la giovane ha riportato lesioni di vario tipo, giudicate comunque non gravi. Mentalmente non fu arresto subito dai carabinieri, ma dopo qualche giorno, alla luce della ricostruzione del quadro indiziario a carico dell’aggressore, richiedendone e ottenendone la misura restrittiva volta al scongiurare il pericolo di reiterazione del reato. Ora dopo circa una settimana Mentalmente è libero, puoi uscire da casa, tornare a fare l’operaio perché il giudice delle indagini preliminari del tribunale lametino, ne ha disposto la remissione in liberta, revocando così il disposto con il quale era stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, in attesa dell’incidente probatorio. Proprio così Mentalmente e Libertà si ritroveranno di nuovo insieme, questa volta non all’interno di un’auto, ma nella stanza del giudice delle indagini preliminari che, sulla base del confronto, dovrà stabilire se Liberta ha subito quella violenza che ha denunciato ai carabinieri che hanno poi ricostruito il quadro indiziario che ne ha determinato il suo arresto con l’accuse di violenza sessuale e lesioni personali o no. L’uomo, secondo la ricostruzione dei militari, con il pretesto di offrire un passaggio in auto alla giovane, approfittando delle condizioni di scarsa illuminazione, dopo averla condotta in un parcheggio isolato nei pressi dello svincolo autostradale, ha tentato di abusare sessualmente di lei. L’incidente probatorio sarà un confronto indubbiamente interessante perché Libertà, che è difesa dall’avvocato Federica Cairo, riferirà che oltre a Mentalmente quel giorno nell’auto c’era un altro soggetto ancora non identificato e che gli avevano chiesto di avere un rapporto sessuale a tre. Richiesta non soddisfatta in quanto ha reagito. Ma è stata abbondantemente palpeggiata, anche sotto i pantaloni.
Mentalmente sarà riconosciuto colpevole o innocente? Un interrogativo che sarà sciolto nella udienza fissata per l’incidente probatorio che è un istituto procedurale pensato per acquisire una prova prima dell’inizio della fase dibattimentale.
Si tratta di una vera e propria udienza (senza pubblico) che si può definire un’ anticipazione del “processo” poiché nel corso dell’udienza le parti – confrontandosi in contraddittorio avanti ad un giudice terzo – partecipano all’assunzione di una prova non rinviabile.
L’esigenza di anticipare l’acquisizione della prova (che sarà valutata successivamente dal Giudice del “processo”) è dovuta al fatto che in determinati casi – disciplinati tassativamente dal codice di procedura penale – l’attesa della fase dibattimentale potrebbe compromettere la genuinità della prova stessa.
I casi in cui si può presentare la richiesta di incidente probatorio sono tassativi e elencati dal Legislatore all’art. 392 c.p.p..
L’udienza – con tutte le caratteristiche del dibattimento ma senza pubblico – si celebra avanti al GIP o al GUP (Giudice per le indagini preliminari o Giudice dell’udienza preliminare) e la documentazione degli atti eseguiti confluirà nel fascicolo del Giudice che dovrà decidere (successivamente alla fine del dibattimento) dell’innocenza o della colpevolezza dell’imputato.

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