‘Ndrangheta: Esposito, una ‘polpetta’ avvelenata per colpirmi

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Torino – “Come al solito si e’ voluto gettare un po’ di fango. Non mi scandalizzo di nulla, dico soltanto che probabilmente qualcuno ha voluto rifilare una polpetta avvelenata per colpirmi politicamente”. Ad affermarlo e’ stato Stefano Esposito, senatore Pd e assessore ai Trasporti del Comune di Roma, commentando notizie uscite ieri circa su un rapporto dei carabinieri del Ros nell’ambito del processo sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte in cui un imprenditore della Valle di Susa a processo per reati non associativi fa il suo nome in relazione ai lavori per la Tav. “Ho dimostrato – ha detto Esposito nel corso di una conferenza stampa a Torino – che non puo’ esserci nessuna relazione tra me e l”ndrangheta perche’ la persona che viene chiamata ‘ndranghetista non e’ a processo per un reato di natura mafiosa, ma e’ a processo per sversamento illegale di rifiuti. E’ talmente chiaro che e’ tutta una bufala: se i magistrati avessero ritenuto che ci fossero mie responsabilita’ mi avrebbero inviato un avviso di garanzia, invece stiamo parlando di un processo avviato e di un’indagine, abbondantemente chiusa, durata tre anni, quindi non esiste il problema”. Esposito ha anche annunciato l’intenzione di intentare una causa civile nei confronti della consigliera regionale M5S Francesca Frediani, in seguito al comunicato stampa di ieri. “Ha sostenuto – ha spiegato Esposito – che io sarei il collettore tra la ‘ndrangheta e la politica. Rispondo semplicemente di cominciare a mettere via un po’ di soldi perche’ non dovra’ solo restituirli ai cittadini, ma dovra’ darli anche a me. Non perdero’ neanche tempo per la querela, le faro’ direttamente la richiesta danni perche’ questo e’ inaccettabile”.