‘Ndrangheta: boss latitante si consegna ai Cc nel Vibonese

rp_carabinieri3vibo-300x157.jpgVibo Valentia, 21 ott. – E’ terminata consegnandosi ai carabinieri di Fabrizia, nel Vibonese, la latitanza di Bruno Nesci, 58 anni, condannato il 28 maggio 2014 in via definitiva dalla Cassazione a 12 anni per associazione mafiosa quale capo dell’omonimo clan della ‘ndrangheta di Fabrizia, centro delle Serre vibonesi. Nesci, accompagnato dal suo avvocato Giovanni Vecchio, si e’ consegnato nelle mani del maresciallo della Stazione di Fabrizia, Giuseppe Pelaia. Era rimasto coinvolto, e condannato in appello a Catanzaro e poi in Cassazione, nell’operazione “Domino”, scattata nel giugno 2007 ad opera della Dda di Catanzaro. La sentenza della Cassazione ha certificato per la prima volta in sede giudiziaria l’esistenza del “locale” di ‘ndrangheta di Fabrizia. Antonio Montagnese, genero di Nesci, condannato a 9 anni per associazione mafiosa nello stesso processo, era invece stato catturato nel dicembre scorso in Svizzera dopo sette mesi di latitanza. Il clan Nesci-Montagnese negli anni si sarebbe reso protagonista, secondo la Cassazione, di una guerra di mafia con la cosca rivale dei Mamone di Fabrizia, tanto che lo stesso Bruno Nesci nel 2004 e’ rimasto vittima di un tentato omicidio per il quale sono stati condannati in via definitiva a 10 anni di reclusione a testa Antonio Dessi’ e Domenico Audino, ritenuti organici al clan Cordi’ di Locri, nel Reggino, alleato ai Mamone.

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