Milano – Al termine della sua requisitoria nel processo su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia, il pm di Milano Giuseppe D’Amico ha chiesto di trasmetttere alla Procura il verbale delle deposizioni rese dall’assessore regionale lombardo leghista all’Economia Domenico Garavaglia e da Alfredo Celeste e Adelio Pivetta, rispettivamente ex sindaco e vicesindaco di Sedriano. Il magistrato vuole che la Procura chiarisca quanto dichiarato dai tre con riferimento agli scavi per la realizzazione della Tav nel comune di Sedriano. “Ereditammo una cava abusiva – aveva detto Pivetta ai giudici della Corte d’Assise – dalla quale erano stati scavati 320 mila metri cubi di ghiaia utilizzati nel cantiere Tav, senza che il Comune ricevesse in cambio ne’ soldi, circa 400mila euro, ne’ compensazioni ambientali. Si fece avanti l’assessore regionale Massimo Garavaglia, che era senatore della Lega Nord, per chiederci di non procedere contro il consorzio Cav.To.Mi. (la societa’ che ha costruito una tratta lungo l’asse Milano-Torino del treno super veloce, ndr) e di rinunciare alla procedura sanzionatoria da 3 milioni di euro. In cambio Garavaglia si sarebbe attivato per farci avere 500mila euro con la ‘legge mancia’”. Sentito in aula, Garavaglia aveva ammesso di avere incontrato Celeste e Pivetta, rispettivamente sindaco e vice del primo comune sciolto per mafia nell’ottobre 2013, negando pero’ di avere promesso 500mila euro. Ora, il pm D’Amico chiede alla Procura di fare chiarezza sul contenuto di queste deposizioni.