Minori: Sculco, pagano prezzo maggiore crisi Mezzogiorno

sculco-giunta-08-07-04Catanzaro – “A pagare un prezzo altissimo nella crisi che colpisce soprattutto il Mezzogiorno sono i minori. E’ in Calabria che si registra una percentuale al di sopra della media nazionale di minori in poverta’ assoluta”. E’ quanto ha sostenuto oggi la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco al convegno “Io incluso…nessuno escluso”, sui temi dell’infanzia a Ciro’ Marina. “Il Rapporto ‘Save the Children’ e’ eloquente nel sottolineare alcune delle problematiche che interessano i minori, ma la politica e le istituzioni non possono fare la parte di chi si sorprende, perche’ se si tagliano linearmente le risorse ai comuni, specie ai comuni calabresi gia’ al limite default, poi e’ inevitabile che si alzino al massimo le tasse per le prestazioni fondamentali e si contraggano i servizi, inclusi quelli socio-educativi e socio-sanitari. Come dire: non e’ che le difficolta’ dei minori sono figlie del destino cinico, c’entrano eccome le politiche economiche dei Governi e gli effetti disastrosi che si riversano sui cittadini. Proprio ieri – ha sottolineato Sculco – ho protestato per la chiusura della scuola materna a Gagliato per ragioni di ottimizzazione della spesa pubblica. Ma, a parte il caso specifico, destano altrettanto allarme la chiusura di molti consultori pubblici o la percentuale davvero minima di bambini negli asili nido per cui la Calabria e’ all’ultimo posto in Italia”. Per l’esponente di “Calabria in rete” “i bambini la cui esistenza e’ travagliata, sono i figli di genitori disoccupati oppure monoreddito o i cui genitori hanno un livello d’istruzione basso. Tra poverta’ economica e poverta’ educativa c’e’ una stretta correlazione e l’una alimenta l’altra in un circolo perverso che le istituzioni debbono poter interrompere, agendo per tempo nell’irrobustire, anziche’ mandare gambe all’aria, la rete dei servizi pubblici. D’altronde, in una situazione di crisi, evidenziata dalle criticita’ del livello educativo, le famiglie piu’ svantaggiate economicamente, cercano di risparmiare come possono, ad incominciare dai libri scolastici, lezioni private e tutto cio’ che interessa la qualita’ del tempo libero. Qui lo Stato e la Regione dovrebbero intervenire per compensare il deficit di spesa destinata all’educazione dei minori delle famiglie in poverta’. E’ cosi’ che si garantisce la parita’ di opportunita’ educative e la valorizzazione dei piu’ capaci sancita dalla Costituzione”.