Mafie: Dia, nel 2015 sequestrati beni per oltre 2,5 mld

dia21-0809Roma – La Dia nel corso del 2015 ha complessivamente sequestrato beni per oltre 2 miliardi e mezzo di euro e confiscato beni per oltre 600 milioni di euro alle principali organizzazioni criminali. Sono alcuni dei dati dell’attivita’ annuale della Direzione investigativa antimafia presentati stamane al Viminale. Nel settore del controllo degli appalti pubblici la Dia ha effettuato 4.997 monitoraggi nei confronti di altrettante imprese ed eseguito accertamenti su 40.289 persone fisiche; nei 139 accessi ai cantieri, si e’ proceduto al controllo di 4.408 soggetti, 1.243 imprese e 2.623 mezzi. Sul fronte di Expo 2015, le 5.216 istanze di accertamento, pervenute complessivamente dalla prefettura di Milano, sono state tutte evase, con uno screening informativo su 6.566 imprese e 75.535 persone fisiche. I controlli della Dia e del Gruppo interforze si sono tradotti in 111 accessi ai cantieri, con il controllo “in loco” di 1.065 imprese, 3.470 persone e 1.557 mezzi. Le imprese sottoposte a verifica sono state 8.759. L’attivita’ ispettiva si e’ conclusa con l’emanazione di 133 misure interdittive antimafia da parte della prefettura di Milano. Sul fronte dell’antiriciclaggio e’ stato reso pienamente esecutivo un nuovo sistema basato su tre distinte procedure informatiche complementari: a partire dal primo gennaio di quest’anno, delle 70.698 “segnalazioni sospette” pervenute dall’Unita’ di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia ne sono state evidenziate alla Dna 11.080, perche’ “potenzialmente attinenti alla criminalita’ organizzata”. La Dia sta attualmente coordinando 329 inchieste contro la criminalita’ organizzata, di cui 52 di iniziativa e 277 su delega dell’autorita’ giudiziaria. Concluse 26 operazioni che hanno portato all’emissione di 163 provvedimenti restrittivi della liberta’ personale a carico di 222 persone (altri 240 sono stati denunciate in stato di liberta’), nonche’ al sequestro di beni per un valore di oltre 225 milioni di euro e alla confisca di attivita’ per un valore di 10 milioni e mezzo di euro.

 

Mafie: Ferla (Dia), oggi privilegiano corruzione a violenza
“Sempre di piu’ le mafie tradizionali, pur mantenendo ciascuna caratteristiche endogene ben precise e perdurando in una serie di costanti ‘patologiche’, privilegiano la corruzione alla violenza, scegliendo una strategia di sommersione”. Lo ha affermato il direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla, presentando al Viminale i dati dell’attivita’ annuale della Direzione investigativa antimafia. Nella sua analisi dei profili evolutivi delle mafie, Ferla ha ricordato come queste ultime, oltre ad accumulare capitali, si dimostrino sempre piu’ capaci di “reperire e impiegare ‘capitale sociale’ ovvero di manipolare e utilizzare relazioni sociali, combinando legami forti (che assicurano lealta’ e senso di appartenenza) con legami flessibili e aperti verso soggetti esterni all’organizzazione mafiosa e appartenenti al mondo politico, imprenditoriale e istituzionale, garantendo cosi’ ai clan un ampio ed eterogeneo serbatoio di risorse relazionali”. Secondo gli analisti della Dia, “le organizzazioni criminali, che manifestano sempre piu’ una forza espansiva che travalica i confini nazionali, sono straordinariamente abili ad adattarsi ai vari ambiti territoriali e sociali, sfruttando tutte le opportunita’ offerte dalle differenti discipline legislative preferendo Stati non cooperativi in cui le ‘maglie larghe’ dei sistemi normativi agevolano le attivita’ di penetrazione e di reinvestimento”.