Una Poiana il primo rapace del 2016 ricoverato al Cras

Poiana-2016Rende(Cosenza) – E’ stata una Poiana il primo rapace del 2016 ricoverato al Cras di Rende gestito dal Cipr. E’ Stato Alessandro Zicari agente della polizia stradale in ferie a Mongrassano, che ha visto la poiana investita e ferma al ciglio della strada. Subito dopo il ritrovamento si è cercato di organizzare un tempestivo ricovero presso le strutture del Cras di Rende, la Poiana è stata quindi trasportata e ricoverata nel giro di poche ore grazie alla disponibilità del Zicari che l’ha rinvenuta. L’animale presentava un evidente dimagrimento con forte debilitazione oltre che una lussazione all’ala destra.
Nel 2015 i ricoveri presso il Cras sono stati 361 di cui il 25% deceduti ed il 64% recuperati alla vita selvatica i rimanenti sono ancora ricoverati.
L’attività di recupero e cura della fauna selvatica non ha quindi concesso alcuna tregua ai volontari del Cras di Rende, il periodo vacanziero è infatti tristemente noto per un incremento dei ricoveri dovuti, principalmente, ad un aumento delle attività di bracconaggio. Sono molti infatti i bracconieri che, sfruttando i giorni di vacanza, approfittano per un “ritorno alla natura” armati e pronti a sparare al minimo movimento. I volontari del Cras, con una nota , fanno sapere che “la situazione, del controllo del Dati-CRAS-2015territorio si è ulteriormente aggravata a causa della sempre minore vigilanza ambientale e venatoria causata delle riforme in atto sul Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale”. In merito, fanno sapere i volanti, “la Commissione Europea, diversi mesi fa, avviò una pre-procedura d’infrazione (EU PILOT 6955/14/ENVI), rilevando una serie di criticità in merito alla vigilanza venatoria, la mancanza di controlli costanti e pianificati sul territorio mette infatti fortemente a rischio la biodiversità”. A giudizio del Cras di Rende, “le riforme in atto del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale causano quindi la perdita di professionalità con specifiche competenze ambientali e faunistico-venatorie e un sempre minore controllo del territorio lasciando il campo libero ad ogni genere di reato ambientale”. Per l Cras, “è necessario quindi intervenire valorizzando il personale oramai specializzato nella vigilanza ambientale e venatoria nell’ottica di una necessaria e imprescindibile tutela della natura e del patrimonio faunistico del territorio calabrese, nella speranza che gli animali vittime di bracconieri, ricoverati presso le strutture del Cras di Rende, nell’anno 2016 siano sempre meno”.

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