Olio: allarme Coldiretti, con prodotto Tunisia attenti a frodi

olioweblamRoma – E’ boom delle importazioni (+481% nel 2015) dell’olio di oliva della Tunisia per un totale di oltre 90 milioni di chili. Per questo e’ un errore l’accesso temporaneo supplementare sul mercato dell’Unione di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017, a cui la Ue ha dato il via libera in quanto e’ piu’ forte il rischio delle frodi. E’ quanto spiega il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, secondo cui il nuovo contingente agevolato va ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero gia’ previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l’import in Italia dal Paese africano. “Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale e’ il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianita’ da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori”, continua Moncalvo. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato. Il consiglio di Coldiretti e’ quello di guardare con piu’ attenzione le etichette ed acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui e’ esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. L’olio di oliva – conclude la Coldiretti – e’ un settore strategico del Made in Italy con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari coltivati, con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro e con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate.