Catanzaro – “Utilizzare i fondi Cipe per le emergenze idriche al fine di agevolare le necessarie bonifiche e scongiurare cosi’ effetti sulla popolazione derivati dall’attuale situazione di sostanziale compromissione delle acque di falda”. E’ quanto si legge in un’interrogazione parlamentare del deputato del M5s Paolo Parentela rivolta ai Ministri dell’ambiente, della Salute e dei Trasporti. “Con il progetto Punto Zero Acqua del M5s Europa – spiega il parlamentare – abbiamo fatto analizzare campioni di acqua fluviale, marina e di falda in punti ritenuti critici in Calabria. Dalle analisi condotte sul Fiume Crati, a valle del depuratore consortile di Rende, e’ emersa la presenza di un valore 10 volte maggiore del consentito di antiparassitari e di altri agenti inquinanti utilizzati soprattutto in agricoltura. Questo palesa il fallimento del progetto finanziato dal Cipe nel 2013, volto alla costruzione, affidata al Consorzio Valle Crati, di un depuratore consortile a cui si sarebbero dovuti allacciare 26 comuni della provincia di Cosenza. Nella realizzazione del progetto del depuratore consortile, era stato specificato dal Consorzio di Bonifica – continua – che non sarebbe aumentato il costo del servizio idrico, cosa che non e’ puntualmente avvenuta. In piu’ ad oggi risulta che il Comune di Montalto Uffugo scarica i suoi reflui direttamente nel Crati, a causa di un malfunzionamento delle condutture che avrebbero dovuto allacciarlo al depuratore. Una situazione catastrofica, che rischia di compromettere la salute ambientale dell’intera Valle del Crati. Ora e’ necessario – conclude Parentela – che il governo avvii i necessari controlli per verificare l’effettivo funzionamento del depuratore consortile della Valle del Crati, in modo da scongiurare lo sversamento nel fiume di liquami non depurati o inquinanti”.