Renzi: Mangialavori, invece di passeggiare affronti problemi

Giuseppe-Mangialavori29
Catanzaro – “Invece della passeggiata a Reggio, dove per l’occasione i suoi ‘amici’ stenderanno tappeti di velluto come se la citta’ non fosse sommersa dai problemi, il premier Renzi farebbe meglio a venire a risolvere le difficolta’ dei dipendenti della Provincia di Vibo Valentia da mesi e mesi senza stipendio o con stipendi accreditati a singhiozzo e senza alcuna risposta risolutiva da parte degli esponenti del governo nazionale”. Lo afferma Giuseppe Mangialavori, consigliere regionale della Cdl. “Il Governo – dice – scherza col fuoco! Non si rende conto che, abbandonando a se’ la vertenza dei dipendenti della Provincia di Vibo, il rischio e’ che si acuisca un disagio sociale che potrebbe avere esiti imprevedibili. Non si possono chiudere gli occhi dinanzi ad un disagio cosi’ eclatante che mette in discussione insieme al posto di lavoro le prospettive di interi nuclei familiari in una realta’ gia’ di per se’ mortificata dalla penuria di lavoro e di investimenti pubblici e privati e da una vera e propria desertificazione industrial”. Le passeggiate in Calabria di Renzi ormai in caduta libera nel Paese, sono note per non aver mai lasciato segni tangibili del suo passaggio. Mesi fa asseri’ che la Calabria era la madre delle battaglie e poi abbiamo visto che non e’ successo nulla. Le sue discese nel profondo Sud sono sempre indotte da ragioni che non riguardano le prospettive della nostra regione. In questo caso, si tratta di campagna elettorale, non per far vincere i suoi candidati che a Cosenza e Crotone sentono gia’ il vento della sconfitta, ma per creare consenso intorno ad un riforma della Costituzione che viola i principi basilari della partecipazione e del pluralismo democratico. Cio’ che stupisce – conclude Mangialavori – e’ l’acquiescenza e il ‘tutto va bene madama la marchesa’ dei politici calabresi del Pd che di fronte alla montagna irrisolta di problemi non dovrebbero neppure riceverlo o al piu’ chiedergli di assumersi le proprie responsabilita’”.