Lavoro: Biondo (Uil), su selezione chiediamo piena trasparenza

santo-biondo-uil-2707Catanzaro – “Trasparenza per la legalita’. E’ questa la richiesta che formuliamo all’assessore regionale al Lavoro che, nei giorni scorsi, ha lanciato l’avviso pubblico per la selezione di 627 soggetti – fra disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali in deroga – frutto dell’accordo con gli istituti calabresi del Ministero dei Beni culturali”. Lo afferma Santo Biondo, segretario generale Uil Calabria. “In una regione, qual e’ la Calabria, dove l’unica cosa stabilizzata e’ il bisogno istituzionalizzato – aggiunge Biondo – si deve rompere definitivamente con le pratiche del passato. Dalla gestione di questi strumenti deve essere allontanato il rischio di una deriva clientelare. In un territorio schiacciato da un precariato generalizzato e’ tempo di mettere da parte i vecchi sistemi di gestione di questi strumenti. In un’area geografica in cui, purtroppo, l’accesso nel mercato del lavoro avviene attraverso la rete delle amicizie, pratiche che spesso finisce per tradursi in becero clientelismo, e’ necessario canalizzare il bisogno di lavoro su percorsi istituzionali, pubblici e trasparenti. In Calabria, in particolare, e’ necessario mettere in moto il normale processo di incontro fra domanda e offerta di lavoro e per farlo e’ indispensabile rilanciare il ruolo dei Centri per l’impiego: l’unico strumento che ha tutte le carte in regola per mettere in relazione le necessita’ dell’amministrazione pubblica con le richieste dei soggetti pubblici o privati che sono alla ricerca di nuove professionalita’. Quello che diciamo non e’ il frutto di una nostra riflessione disancorata dalla realta’, ma trova riscontro nelle scelte del Governo Renzi in tema di riforma del mondo del lavoro. Soprattutto per questo chiediamo all’assessore regionale al Lavoro di rendere pubbliche le graduatorie dell’avviso pubblico dentro le quali verranno pescati i disoccupati o i percettori di ammortizzatori in deroga che successivamente saranno avviati ai tirocini formativi presso le strutture regionale del Mibact. Il governo regionale calabrese, dopo aver individuato i criteri discriminanti per la partecipazione all’avviso pubblico, produca uno sforzo ulteriore finalizzato a rendere pubblico il sistema di selezione. L’ultimo punto di rottura con il passato per il sindacato sarebbe quello di rendere fattivamente e facilmente consultabile all’esterno tutta l’operazione. Seguire questa prassi servirebbe per dare corso ad una nuova azione capace di evitare polemiche e mettere tutto al riparo da facili retropensieri. E’ chiaro, infine – conclude Santo Biondo – che queste buone pratiche debbano trovare riscontro e applicazione in tutti i bandi regionali finalizzati all’applicazione delle politiche attive per il lavoro”.