‘Ndrangheta: latitanti usavano frequenze radio per comunicare

cattura-polizia-05-07-16Reggio Calabria – Comunicavano via radio, oltre che con i tradizionali bigliettini, Giuseppe Crea e Giuseppe Ferraro, i due superlatitanti della ‘ndranngheta arrestati in un rifugio attrezzato il 29 gennaio 2016. E’ quanto emerge dall’operazione “Spazio di liberta’” che ha permesso alla Polizia, al termine di lunge indagini, di disarticolare la rete di protezione che circondava i due durante la latitanza. I boss ricercati ed i loro interlocutori preferivano utilizzare delle frequenze radio Vhf, libere in etere, rispetto ai piu’ moderni sistemi basati sulla telefonia cellulare. Le intercettazioni hanno consentito di ricostruire in tempo reale non solo i rapporti dei boss in fuga, ma anche l’organizzazione dei loro appuntamenti. Tra le comunicazioni intercettate, quelle fra congiunti di Giuseppe Crea e i componenti della famiglia mafiosa dei Facchineri di Cittanova (RC).I due latitanti si presentavano, durante i colloqui radiofonici, con i nomi di “Alberto” e “Ciccio”. Fra gli arrestati dell’operazione “Spazio di liberta’” figura Annunziato Garzo. Avrebbe aiutato un altro latitante, Antonio Cilona, affiliato, secondo la Polizia, alla cosca Santaiti di Seminara, a sottrarsi all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria nell’ambito del processo “Cosa Mia”). Cilona era stato catturato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria nel pomeriggio del 5 Gennaio 2016.

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