Falerna: sgombero migranti, associazioni azione repressiva

centro-migranti-falernaLamezia Terme- Lo sgombero dei migranti alloggiati presso il Residence degli Ulivi a Falerna, non e’ stato condivido da alcune associazioni ed esattamente da Altra Lamezia, Associazione La Casbah, Associazione Garibaldi 101, Campagna LasciateCIEntrare, Collettivo Autogestito Casarossa40, Co.S.Mi. – COmitato Solidarietà Migranti – Reggio Calabria, Federazione provinciale Usb – Unione Sindacale di Base, Movimento ambientalista del tirreno e S.P.A. Arrow denunciano che “lo sgombero, è avvenuto senza che le persone ospitate all’interno degli stabili fossero state formalmente informate delle operazioni (con notifica tradotta in lingua), e/o preventivamente coinvolte in una consultazione genuina, così come prescritto dal diritto internazionale in materia di sgomberi, viene effettuato, quindi, senza assistenti sociali, senza mediatori culturali e senza i servizi sociali del comune”. Una evacuazione che per le associazioni non doveva avvenire in quanto riferiscono “avevamo tentato, nelle settimane scorse, in seguito all’emanazione dell’ordinanza di sgombero, di trovare un compromesso con il sindaco.
Avevamo chiesto e ottenuto – scrivono – un incontro con lo stesso al fine di evitare l’ennesimo atto amministrativo che non si preoccupa della gestione del bene comune e della tutela dei diritti, ma risponde in maniera ottusa e repressiva ad una situazione già delicata”. Quindi per le associazioni la scelta di vuotare il centro è “non solo una scelta discutibile da un punto di vista sociale ed umano, ma un atto poco lungimirante ed intelligente anche per il più spietato dei burocrati e tutte le autorità coinvolte nello sgombero dovranno assumersi le responsabilità e le conseguenze che da tale atto deriveranno”.

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