Rifiuti: Procuratore Bari, bloccato traffico Campania-Puglia

Daunia-venenumBari – “Con un modello investigativo efficace abbiamo portato a termine una indagine complessa e bloccato un traffico di rifiuti speciali non pericolosi dalla Campania verso il territorio di Manfredonia, impiegando tre pm, la polizia di Manfredonia, i nuclei di Bari e Foggia della Guardia di finanza, il Corpo forestale e gli investigatori dello Sco della Polizia per eseguire i provvedimenti restrittivi”. Cosi’ il Procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, ha sintetizzato l’operazione “in Daunia venenum” con 19 misure cautelari, e il sequestro preventivo di aziende, terreni e beni per 9,3 milioni di euro.
Grazie anche alla presunta corruzione di un dirigente della Unita’ Operativa Complessa Acqua e Suolo di Arpa Puglia, l’agenzia regionale per la gutela dell’ambiente, un’azienda di trattamento di rifiuti speciali non pericolosi avrebbe lavorato e poi sversato illegalmente rifiuti provenienti da depuratori e aziende della Campania su un territorio molto delicato sul piano ambientale e vicino ad una falda acquifera che potrebbe aver assorbito metalli pesanti.
“Fanghi industriali, carcasse di animali, plastica e gomma, – ha detto il Procuratore di Bari – materiali che certo non potevano essere accettati in un impianto di compostaggio e che infatti venivano poi abbandonati e accumulati su una certa quantita’ di suoli nei territori di Manfredonia, Zapponeta e San Severo: da 25mila a 100 mila tonnellate sarebbero state sversate tra il 2010 e oggi”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sulla base di indagini patrimoniali e intercettazioni, sarebbero stati alcuni politici locali dei comuni interessati all’area dove operava l’impianto a mettere in contatto gli amministratori dell’azienda – da oggi sottoposta a custodia amministrata – con il dirigente dell’Arpa che avrebbe agevolato le pratiche e omesso di segnalare le irregolarita’ emerse nei controlli alla Procura, secondo le norme, ottenendo danaro (si parla in tutto di 5mila euro) e l’assunzione di un figlio in una delle aziende interessate dall’indagine. Gli indagati sono in tutto 46, tra persone fisiche e societa’ e ulteriori sequestri riguardano circa 70 ettari interessati dagli illeciti sversamenti, mentre le indagini proseguono.

Il blitz, chiamato dagli inquirenti “In Daunia venenum”, ha giguardato un’associazione dedita al traffico illegale di rifiuti, alla corruzione ed al falso. I poliziotti del Commissariato della Polizia di Stato di Manfredonia, con la collaborazione degli agenti della Squadra Mobile di Foggia e del Servizio Centrale Operativo, e dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, hanno esegueito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 persone e un sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 9 milioni di euro. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.