Mafia: sequestro beni; Matacena, documenti dimostrano proprieta’

Reggio Calabria – “Per quanto attiene alla casa alle Seychelles, ci sono documenti che comprovano il trasferimento bancario dei fondi, dati da mia madre a mia moglie, per l’acquisto. Quanto ai miei beni personali, dati in donazione a mia moglie, per quanto attiene la casa di Miami, sono stati dati da mio padre come eredita’ in vita, e su questo c’e’ una lettera di mio padre che ho consegnato ai miei avvocati”. Lo dice all’Agi, da Dubai dove e’ latitante, l’ex deputato Amedeo Matacena, destinatario di un decreto di sequestro beni riconducibili a lui, alla moglie e ai figli, emesso dal tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, ed eseguito dalla Dia di Reggio Calabria. “Ho dato mandato ai miei avvocati – aggiunge Matacena – di agire depositando in apposita istanza di dissequestro i documenti relativi ai fondi riguardanti l’acquisto della casa alle Seychelles cosi’ come per la casa a Miami”. L’ex deputato e’ stato condannato a 3 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e coinvolto anche nel processo Breakfast, che vede imputato di procurata inosservanza di pena l’ex ministro Claudio Scajola. Diverse societa’ riconducibili alla ex armatore sono state gia’ sequestrate in quel procedimento. “Nel processo Breakfast – conclude Matacena – chiederemo immediatamente il dissequestro delle societa’”.