Codice antimafia: Csm, giudizio positivo proseguire approvazione

Roma  – Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato oggi all’unanimita’ una risoluzione in materia di aggressione ai patrimoni illeciti, proposta dalla sesta commissione, in cui lo stesso Csm si rivolge al parlamento chiedendo di proseguire nella riforma della normativa in materia. “Al Legislatore – si legge nel documento – non puo’ che ribadirsi il favore per l’impianto di riforma in atto che, pur presentando ancora alcune specifiche lacune di dettaglio, affronta e risolve numerose criticita’ del sistema dell’aggressione patrimoniale della gestione ed amministrazione dei beni, nel solco delle migliori elaborazioni in materia e delle sollecitazioni provenienti anche dalla magistratura specializzata”. In altre parole, l’organo di autogoverno della magistratura da’ cosi’ il suo placet al ddl sul codice antimafia, che deve tornare in terza lettura alla Camera dopo essere stato licenziato dal Senato a inizio luglio. Antonio Ardituro, componente della sesta commissione, presentando la risoluzione nella seduta odierna ha spiegato: “la risoluzione e’ un modo per sottolineare e confermare il giudizio positivo rispetto all’assetto complessivo del codice antimafia attualmente all’esame del parlamento”.

Nella risoluzione il Csm si rivolge anche al ministro della Giustizia, affinche’ siano messe a disposizione degli uffici giudiziari le necessarie dotazioni tecnologiche e informatiche, al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione, al Procuratore nazionale antimafia e ai dirigenti degli uffici, per i profili organizzativi. Si rivolge infine anche alla Scuola superiore della Magistratura, per l’implementazione della formazione specifica in materia. La sesta Commissione del Csm, difatti, investita delle competenze in materia di criminalita’ organizzata, ha individuato nella materia dei patrimoni illeciti una delle principali direttrici dei possibili interventi consiliari in tale settore, in quanto l’analisi di tali fenomeni mostra come le organizzazioni criminali tendano a strutturare veri e propri sistemi economici illegali, che alterano pesantemente il funzionamento di quelli legali; ne consegue che, seguendo l’intuizione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le indagini sui patrimoni illeciti sono uno strumento essenziale per un efficace contrasto alle organizzazioni mafiose. La Commissione ha pertanto effettuato una corposa attivita’ istruttoria presso gli uffici giudiziari direttamente coinvolti nell?applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale e degli altri strumenti relativi ai patrimoni illeciti, per acquisire indicazioni relative alle prassi organizzative ed alle eventuali criticita’ e, in definitiva, valutare gli ambiti in cui si impone un intervento migliorativo.