Protezione civile: Borreli, il 14 ottobre nelle piazze in 5000

Roma  – Sabato 14 ottobre, circa 5mila volontari e volontarie di protezione civile appartenenti a oltre 700 organizzazioni allestiranno punti informativi “Io non rischio” nelle piazze dei capoluoghi di provincia per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul rischio alluvione e sul maremoto.
Per un giorno il volontariato si trasforma in uno strumento di comunicazione delle buone pratiche di protezione civile stimolando il ruolo attivo dei cittadini che scenderanno in piazza per incontrare i volontari Io non rischio, confrontarsi e mettersi in gioco durante le iniziative sulla conoscenza del territorio che arricchiranno le diverse piazze.
“Proprio ieri – afferma il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli – in occasione dell’anniversario del terremoto che colpi’ l’Umbria e le Marche nel 1997, il Capo dello Stato ha usato parole di elogio per la campagna informativa definendola preziosa ed efficace in quanto capace di far crescere la coscienza comune del nostro Paese”.
“Nelle parole del Presidente risuona lo spirito di Io non rischio”, ha aggiunto Borrelli, “che indirizza la grande forza e la generosita’ del volontariato di protezione civile nel creare momenti di condivisione delle buone pratiche di riduzione del rischio. Un impegno tanto piu’ urgente dopo le terribili emergenze che hanno segnato l’ultimo anno”.
Sul sito ufficiale della campagna www.iononrischio.it e’ possibile consultare l’elenco dei comuni interessati dalla campagna il prossimo 14 ottobre e i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare per proteggersi dai rischi naturali.
“Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – e’ promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’inserimento del rischio maremoto e del rischio alluvione ha visto il coinvolgimento di Ispra-Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ogs-Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, AiPo-Agenzia Interregionale per il fiume Po, Arpa Emilia-Romagna, Autorita’ di Bacino del fiume Arno, CamiLab-Universita’ della Calabria, Fondazione Cima e Irpi-Istituto di ricerca per la Protezione idro-geologica.