Migranti: Oliverio, “Riace non puo’ morire, Viminale eroghi fondi”

Riace (Reggio Calabria) – “La nostra presenza a Riace ha l’obiettivo di portare la solidarieta’ mia e della Regione, perche’ qui c’e’ un’esperienza importante e di grande valore civile, un’esperienza che non puo’ e non deve morire”. Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, parlando con i giornalisti a Riace (Rc), dove ha convocato una conferenza stampa per esprimere vicinanza al sindaco Domenico Lucano, che da due giorni sta attuando lo sciopero della fame in segno di protesta contro la mancata erogazione di fondi nazionali per progetti di accoglienza e integrazione.
“Ho contattato il ministero dell’Interno – ha rivelato Oliverio – per far presente la nostra protesta e la nostra incredulita’ per come si sta trattando questa problematica: un modo burocratico e totalmente avulso rispetto al significato di un’esperienza positiva alla quale guarda tutto il mondo. Mi e’ stato comunicato che sarebbero state assunte misure di definanziamento: e’ una decisione gravissima da parte del ministero perche’ non tiene conto della realta’ di questa esperienza”.

Il presidente della Regione ha poi aggiunto: “Per come mi e’ stato riferito, assumendo, in modo burocratico, relazioni di alcuni ispettori, si sarebbe deciso di procedere al definanziamento, e questo sarebbe l’anticamera della condanna a morte del modello Riace. Invece – ha osservato Oliverio – secondo noi questa decisione va riconsiderata con lo sblocco dei finanziamenti, visto che dal settembre 2106 non si trasferiscono risorse per lo Sprar a Riace, e naturalmente questo piccolo comune non puo’ subire decisioni cosi’ burocratiche che non fanno altro che aumentare la distanza dello Stato dai cittadini”.
Il modello di integrazione realizzato a Riace per gli immigrati aveva portato la rivista “Fortune” a indicare Lucano fra gli uomini piu’ influenti del mondo.

 

Migranti: Oliverio, Salvini veda Riace prima di liquidare esperienza
“Salvini deve venire a Riace, deve visitare Riace prima di metterla in liquidazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a Riace (RC) per portare solidarieta’ al sindaco Domenico Lucano che sta attuando lo sciopero della fame in segno di protesta contro la mancata erogazione di fondi per i progetti di accoglienzae e di integrazione dei migranti.
“Noi – ha ricordato Oliverio – abbiamo gia’ assunto un’iniziativa concreta di sostegno per Riace, finanziando un progetto apposito, ma il problema non e’ avere strumenti sostitutivi a quelli dello Stato, il problema che poniamo oggi e’ che lo Stato non puo’ tirarsi indietro rispetto a un’esperienza quale quella di Riace che ha messo in campo un’utilizzazione dello Sprar molto piu’ feconda e avanzata di tante altre realta’ nelle quali pure questo progetto si pratica quotidianamente. Salvini – ha proseguito il presidente della Regione – deve venire a Riace, deve visitare Riace prima di metterla in liquidazione, perche’ e’ chiaro che sorge, legittimamente, il sospetto che dietro la decisione di definanziamento ci sia un’operazione e una volonta’ politica, su questo non c’e’ dubbio”.

 

Migranti: Prc, “dalla parte di Riace e del suo sindaco”
“Mimmo Lucano, da tanti anni sindaco di Riace, ha iniziato ieri uno sciopero della fame per impedire che il progetto di accoglienza diffusa di migranti, nel paese che amministra, venga interrotto”. Lo affermano, in una nota, Maurizio Acerbo e Stefano Galieni, segretario nazionale e responsabile Immigrazione di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. “La questione – dichiarano – non nasce col governo Salvini ma da quando dal Viminale si decise che, accampando irregolarita’ formali, i finanziamenti a quel progetto che va avanti ormai da tanti anni e che ha permesso al comune Jonico, finora noto solo per i “bronzi”, di divenire simbolo di accoglienza e inclusione sociale, dovessero essere bloccati. Domenico Lucano in questi anni, ha commesso un solo errore, quello di anteporre i bisogni e le speranze delle persone accolte, alle lungaggini burocratiche per cui i fondi arrivavano sempre con un anno di ritardo. Lucano non accetta che i 165 rifugiati e gli 80 operatori finiscano in mezzo ad una strada. Ha chiamato la sua protesta “Sciopero di giustizia” e in questi giorni sono con lui, ad appoggiarlo la sindaca di Barcellona Ada Colau e padre Alex Zanotelli. Rifondazione Comunista sara’ con loro. Mimmo Lucano, Riace, questa splendida esperienza, rappresentano non solo la parte piu’ sana di questo paese, ma anche quella sinistra che non si piega e che agisce. Che l’accoglienza ben fatta continui a vivere – concludono – e che i burocrati del Viminale, ieri sotto Minniti oggi sotto Salvini, se ne facciano una ragione”.