Droga: cerotti antidolorifici al centro traffici nel Cosentino

Cosenza  – Quattro persone in carcere, una ai domiciliari e per un’altra l’obbligo di dimora. E’ il bilancio dell’operazione “Fentanyl”, eseguita oggi dai Carabinieri a Bisignano, nel Cosentino. L’indagine e’ scaturita dalle dichiarazioni della madre di uno dei destinatari dei provvedimenti restrittivi, la quale, nel mese di maggio del 2017, ha segnalato ai militari dell’Arma che il figlio era solito acquistare illegalmente, da alcuni spacciatori del luogo, un medicinale antidolorifico e narcotico, denominato “Durogesic”, in forma di cerotti transdermici contenenti come principio attivo il “Fentanyl”, un potente analgesico oppioide sintetico avente effetti largamente superiori alla morfina.
Le indagini hanno poi consentito di accertare un articolato e ben organizzato sistema di procacciamento dei cerotti da parte degli indagati, che, utilizzando ricettari provento di furti in ospedali ed ambulatori della provincia di Cosenza e tramite diversi timbri contraffatti, recanti i dati identificativi di un medico ormai in pensione e di medici inesistenti, falsificavano le prescrizioni mediche ed acquisivano fraudolentemente, in farmacie della provincia, a Cosenza, Calopezzati, Castrovillari, Corigliano-Rossano, Mirto Crosia, Montalto Uffugo e San Marco Argentano, numerose confezioni di “Durogesic”. Il medicinale veniva poi rivenduto a prezzi variabili a seconda del taglio: un cerotto intero 50 euro, un mezzo cerotto 25 euro e la striscia singola 10 euro, per un giro di affari di circa 80.000 euro. Almeno 50 gli episodi documentati dai militari, con una truffa di almeno 50.000 euro ai danni del servizio sanitario nazionale.

Le perquisizioni effettuate, anche a carico di altre 9 persone che sono indagate a piede libero, hanno poi portato a due denunce per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ad una per ricettazione, oltre che al sequestro di diversi cerotti, 32 confezioni di metadone, 2 grammi di eroina ed 1 grammo di hashish. Il Fentanyl, chiarisce la Procura di Cosenza, e’ un analgesico oppioide sintetico, piu’ potente della morfina, utilizzato da ormai 20 anni soprattutto per le cure palliative oncologiche. La principale caratteristica del prodotto e’ certamente quella del rapido assorbimento e quindi della capacita’ di produrre effetti narcotici in pochissimi minuti.
Assunto in assenza di dolore fisico e di adeguato controllo medico potrebbe determinare anche gravi effetti collaterali, generando uno stato di forte dipendenza, da intendersi come una sorta di necessita’ compulsiva di procurarsi la sostanza con ogni mezzo. Si stima che la sempre piu’ diffusa vendita illegale di farmaci oppioidi abbia prodotto un netto incremento delle morti per overdose: basti pensare che, solo nel 2016 – sottolineano gli inquirenti – sono stati accertati oltre 42.000 casi di decessi negli Stati Uniti e circa 8.000 in Europa. Anche in provincia di Cosenza, non e’ una novita’ assoluta la diffusione di tale oppioide, gia’ riscontrata proprio a Bisignano nel 2016 dai carabinieri nell’ambito di un’attivita’ investigativa che aveva consentito di scoprire un vero e proprio traffico di farmaci a base di Fentanyl, illegittimamente prescritti da medici compiacenti.

Droga: cerotti antidolorifici; procuratore, “c’ universo dark “
“E’ un’indagine importante perche’ ci fa entrare nell’universo “dark” del mondo della droga, quello buio, parallelo, fatto di complicita’, connivenze, fatto del procurarsi in ogni modo uno stupefacente”. Lo ha detto oggi il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo, in relazione agli arresti per droga effettuati dai Carabinieri.
“Parliamo di droghe legali che ci proiettano nel mondo della droga sintetica, e su questa abbiamo altre indagini in corso – ha detto il procuratore – e sottolineo che la diffusione delle droghe e’ ormai dappertutto e non solo nel centro urbano. La droga e’ il problema centrale, che attanaglia le povere giovani generazioni – ha detto Spagnuolo – ed e’ nostro dovere tutelarle, anche con collaborazioni a tavoli tecnici importanti, come quelli con il prefetto di Cosenza”.

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