Regione: M5S, fanno le barricate contro il taglio dei privilegi

Catanzaro – “Abbiamo presentato una diffida all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Calabria perche’ sono ampiamente scaduti i termini entro i quali avrebbe dovuto deliberare in merito all’ammissibilita’ della proposta di legge regionale d’iniziativa popolare ‘Taglio Privilegi’, per la quale abbiamo consegnato a novembre dello scorso anno le oltre 5.000 firme necessarie”. Lo fanno sapere i parlamentari calabresi del M5S eletti alla Camera, al Senato, al parlamento europeo e i consiglieri comunali, ricordando la raccolta firme per il taglio dei costi della politica in Calabria “arenatasi in Consiglio regionale”.
“Non vogliono discutere la nostra proposta – si legge in una nota – l’unica che potrebbe ridare dignita’ a questa fallimentare classe politica, perche’ vogliono tenersi i privilegi. Eppure dovrebbero fare in fretta per evitare il taglio dei trasferimenti statali nel caso in cui non si proceda al taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, per come abbiamo opportunamente previsto inserendo una misura apposita nella legge di bilancio. Sono diverse le regioni che si sono gia’ messe in regola, adottando soluzioni temporanee, ragionevoli e proporzionali, cosi’ come indicato dalla Consulta e come prevede la nostra proposta. Queste regioni virtuose avevano gia’ approvato un taglio nel 2014, rinnovato poi nel 2018”.
In Calabria, invece, secondo i Cinquestelle, “con i costi del Consiglio regionale tra i piu’ alti d’Italia, hanno pensato ad una mancetta elettorale, con un taglio per gli ex consiglieri regionali che arriva giusto giusto alle prossime elezioni regionali di quest’anno, per poi tornare a tenersi tutti i privilegi”.

I Cinquestelle lamentano il mancato recepimento delle istanze dei cittadini. “Quando daranno risposta ai tantissimi calabresi – scrivono – che hanno convintamente firmato la nostra proposta? La casta politica non puo’ piu’ continuare ad arroccarsi sulle proprie posizioni, a difesa di privilegi e prebende che hanno ampiamente dimostrato di non meritare. Questa legge e’ per noi un atto dovuto, un dovere da portare avanti nella regione piu’ povera e, probabilmente, peggio amministrata d’Italia. – continuano i pentastellati – Il clima di sfiducia verso le istituzioni, la crescente attenzione agli sprechi e i continui scandali sulla gestione poco trasparente di denaro pubblico devono far ripensare alle indennita’ che gli amministratori e gli ex amministratori della nostra regione percepiscono. Per restituire credibilita’ e fiducia e’ necessario un taglio dei costi complessivi della politica, per dimostrare ai cittadini che la politica e’ un servizio e non un mestiere. Per questo i cittadini calabresi hanno supportato con le proprie firme la nostra proposta, per tagliare circa 4 milioni di euro all’anno dai costi della politica regionale calabrese. La legge – concludono gli eletti del M5S – interviene sulle indennita’ dei consiglieri e della giunta, sulle spese dei gruppi consiliari, sugli stipendi dello staff dei gruppi consiliari prevedendo una diminuzione del 40% degli emolumenti e degli importi percepiti dai gruppi e introduce un contributo di solidarieta’ sui vitalizi. I politicanti della nostra regione non possono evitare di discuterla dando un ulteriore schiaffo in faccia a tutta la Calabria”.